
Fu realizzato nel 1565 per il gabinetto delle curiosità del principe Auguste de Saxe a Dresda.
Il progetto ha coinvolto ingegneri, conservatori e storici delle scienze e delle tecniche e ha permesso di comprendere meglio il suo funzionamento e di rilevare un interessante capolavoro tecnologico.
Grazie alle nuove tecnologie digitali è oggi possibile vedere il banco dell'orafo all'opera grazie a dei video 3D realizzati dall'ENIM (École Nationale d'Ingénieurs de Metz). Il contenuto digitale è corredato da un approfondimento storico e artistico con numerosi documenti iconografici e video, tra i quali una descrizione dettagliata sulla decorazione ad intarsio.
In questo modo l’oggetto è stato valorizzato: tutto il contenuto digitale è disponibile al pubblico presso un terminale presente nella sala del museo che conserva il manufatto ma anche sul sito web del museo stesso.
Il sito internet è disponibile in francese, inglese e tedesco e accessibile a chiunque ne sia interessato nonché a chi si trova in situazioni di handicap motorio, auditivo e motorio.
Questo progetto è stato possibile grazie al programma "Servizi digitali culturali innovativi 2010" iniziativa del Département de la recherche et de l’enseignement supérieur et de la technologie (DREST) del Ministère de la Culture français.
Simili progetti sono in corso in altri musei francesi come il Museo d'Arti e Mestieri di Parigi che ospita una vasta collezione di modellini di diversi macchinari tecnologi dei quali si cerca di capirne oggi il funzionamento.
Per vedere il banco dell’orafo all’opera: www.musee-renaissance.fr
(Fonte: Redazionale)
{linkr:bookmarks;size:small;text:nn;separator:+;badges:19,20,22,23,24,28}