Il 3 novembre 2019 una nuova apertura domenicale con visita guidata dagli esperti dell'Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro nello spazio, ormai divenuto laboratorio per gli studenti, nell'ex chiesa di piazza del Collegio Romano Santa Marta.
In questo momento è in corso il “passaggio di consegne” nel cantiere degli stucchi della controfacciata che la scorsa estate ha visto all’opera gli allievi della Scuola di Alta Formazione delle sedi di Roma e di Matera, e che tra pochi giorni impegnerà altri allievi per l’attività didattica dell’anno accademico corrente.
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Il restauro di un dipinto su tavola del Cinquecento fiorentino con sperimentazione sulle alterazioni dei materiali pittorici causate da incendi e sul trattamento del legno combusto, realizzata in collaborazione con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, è la MIGLIORTESI 2019 conferito a tre laureate ISCR.
Il premio MIGLIORTESI è un ambito riconoscimento per la migliore tesi di laurea in restauro conservativo dei BBCC che la Fondazione Paola Droghetti assegna ogni anno nell'ambito del Congresso Nazionale IGIIC. A salire quest’anno sul podio dei vincitori tre laureate SAF ISCR, Alessia Fasciani e Martina Vento, a cui è stato assegnato il primo premio per la tesi e Giulia Cappelloni, autrice della tesi Il restauro di un frammento dipinto tardo gotico a tempera su tavola di ambito fiorentino.
E' questo il dilemma di moltissimi edifici italiani che non rivestono un carattere monumentale, ma spesso sono solo un simbolo importante, come il caso che l'associazione SOS per Abbadia Alpina di Pinerolo (TO) ci ha sottoposto relativamente alla prossima demolizione del loro ex-Palazzo Municipale.
Abbiamo ricevuto un appello che letteralmente recita come di seguito riportato:
"... è possibile che nell'era di industry 4.0 non si riesca a ristrutturare con le nuove tecnologie disponibili un portico ad archi del 1806 nel centro di Abbadia Alpina di Pinerolo TO 10064, già comune dal 1806 al 1929, ed ora messo in vendita con altri 390 mq al prezzo di 21.000,00 € dalla proprietà il Comune di Pinerolo?
Riceviamo la richiesta dal portavoce di un Comitato spontaneo comuneabbadia.wordpress.com, comitato sorto nel luglio del 2017 per la salvaguardia ambientale, architettonica, storica ed urbanistica dell’ala del municipio di Abbadia Alpina di Pinerolo (Città Metropolitana di Torino Cap 10064) , Palazzo del 1806 Arbora, già comune dal 1806 al 1929, dal nome del messo comunale e architetto progettista, edificio ad 1 piano con a piano terra un’ala di circa 100 m2; porticato ad archi di circa 100 m2, e primo piano, ora messo in vendita dal Comune di Pinerolo che ne è la proprietà , insieme ad un palazzo limitrofo, per totali 390 m2 circa.
"Stiamo rischiando tuttora ed abbiamo rischiato in questi ultimi 5 anni la demolizione e/o la parziale demolizione del primo piano da parte della Amministrazioni comunali di Pinerolo, attuali e passate, che sono anche la proprietà. Siamo preoccupati che il Sindaco in data 10/10/2019 sia ritornato con urgenza sull’argomento auspicando la demolizione: anche perché con la demolizione tutti i problemi, che qui di seguito provo a sintetizzare, non esistono più."
Seguono alcuni punti per meglio descrivere la situazione da parte del Comitato:
- Il Palazzo Arbora 1806 municipio di Abbadia Alpina, è in uno stato di totale degrado e di abbandono, particolarmente negli ultimi 5 anni, in cui nulla è stato fatto dalla Amministrazione comunale, a differenza dell prelievo delle tasse versate dai contribuenti e dai titolari delle attività del territorio, ma possiamo dire che la periferia di Abbadia Alpina è stata dimenticata completamente negli ultimi 30 anni, ignorando completamente le necessità della vita normale di un centro storico di 5.000 (cinquemila) Cittadini Abbadiesi, e quanto su detto è visibile su google Maps, modalità street view
Il Comitato spontaneo auspica e ritiene percorribile la ristrutturazione completa conservativa del Palazzo Arbora 1806, dal nome del messo comunale e architetto progettista. Non per battaglie politiche, ma per motivazioni ambientali, storiche ed etiche.
"L’edificio è situato in Piazza Ploto, che dista circa 50 metri dalla Chiesa Abbazia di Santa Maria del Verano del X secolo con facciata di Juvarra 1729. Abbiamo come Comitato eseguito ricerche abbastanza approfondite, ed abbiamo particolarmente apprezzato il Capitolato del Palazzo scritto dall’arch. Giovanni Antonio Arbora, in lingua francese di fine ‘700, molto ben scritto da far da scuola a molti capitolati di edifici nuovi. Nonché abbiamo ritrovato e raccolto numerose testimonianze scritte da Storici, i.e. Carulli, sull’arch. Giovanni Antonio Arbora e sulla buona resistenza sismica statica e dinamica opposta dalla struttura in occasione del terremoto imponente verificatosi nel Pinerolese nell’Anno 1809.
Oggi, crediamo, che il problema statico principale sia la copertura (tetto in coppi in legno), con il rifacimento della stessa, sarebbe urgente e tutto ok per un bel po’, più di cento anni e prezzi bassi; a differenza di quanto sostenute in perizie tecniche ed amministrative eseguite negli ultimi 5 anni, che quanto meno andrebbero riviste.
Il bando di vendita sulla manifestazione di interesse del Comune, specifica il prezzo di circa € 50,00 al m2 e che poi seguirà stima analitica, il che, ritengo, rappresenti, un’altra eventuale anomalia, che va nel senso di poter favorire traffici illeciti e dispendiosi ricorsi legali (390 m2 al € 21.000,00 prezzo indicativo prima della perizia stima analitica! ): http://www.comune.pinerolo.to.it/web/index.php/news/notizie/2552-invito-a-presentare-manifestazione-d-interesse-per-l-acquisto-dell-immobile-di-proprieta-comunale-denominato-ex-municipio-di-abbadia-sito-in-piazza-ploto-fraz-abbadia-alpina-pinerolo-to
Le nostre motivazioni a favore della ristrutturazione completa e conservativa e contrarie alla demolizione anche parziale, in sintesi:
i) Il Comitato sorto per la salvaguardi nel 2017 https://comuneabbadia.wordpress.com/, di cui sono il portavoce, ha un seguito ed aveva fatto una petizione con raccolta di centinaia di firma di Cittadini Abbadiesi e Pinerolesi contrari alla demolizione; nel mese di ottobre 2018 siamo stati ricevuti dalla Soprintendenza della Città metropolitana di Torino ed il Comitato ha il sostegno ‘politico’ di circa 10.000 (diecimila) cittadini Pinerolese Abbadiesi; un altro Comitato il Comitato di quartiere sorto nel 2019, favorevole alla demolizione del palazzo, crediamo, non possa deliberare insieme al Sindaco per la demolizione del Palazzo a per la mancanza del quorum di Cittadini Abbadiesi presenti alla riunione del 10/10/2019 , necessario e previsto dalle leggi democratiche; il tutto documentato sul giornale online Piazzapinerolese.it , articolo a cui si rimanda, che riteniamo contenga molte inesattezze ( i.e. 1 milione di € previsti per la ristrutturazione, senza un computo metrico) e molti punti su cui si è più volte cambiata opinione http://www.piazzapinerolese.it/2019/10/11/leggi-notizia/argomenti/attualita-18/articolo/si-alla-parziale-demolizione-di-piazza-ploto-via-libera-dal-comitato-di-abbadia-alpina.html.
ii) come già trattato e discusso con la Regione Piemonte DIREZIONE TERRITORIO E PAESAGGIO, perché NON si può demolire per le Leggi italiane per motivazioni ambientali e storiche, che si riconducono agli articoli 9 e 117 della Costituzione Italiana e alla Nota del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Protocollo 10892/07 depositata al protocollo del Comune di Pinerolo in data 04 – 07 – 2007 si rileva al punto “ Secondo elenco “che [… omissis ] si invitava l’amministrazione Comunale di Pinerolo, in considerazione del valore storico e ambientale dell’immobile sopraccitato , a provvedere tramite gli strumenti urbanistici, alla conservazione delle sue caratteristiche tipologiche ed architettoniche” Estratto della Lettera del Ministero delle Belle arti del 2007 allegata, a cui si rimanda.
iii) Sia per gli interventi di demolizione iniziati e condotti, , in questi ultimi 5 anni, da due studi di progettazione e da una società che aveva iniziato la demolizione, asportando parquet , infissi e cornici dei serramenti al primo piano, tutti bene di valore e di interesse architettonico ed urbanistico collettivo; per evitare i cosiddetti “bandi fotocopia” e dare luoghi a traffici illeciti di un bene pubblico e di interesse ambientale e storico di tutti.
Di certo la forza emozionale della popolazione è stata usata spesso per ricostruire monumenti crollati, che forse non dovevano essere ricostruiti basandosi sui principi del restauro, come citava ad esempio Giovanni Urbani (direttore Istituto Centrale di Restauro negli anni '80) per il campanile di San Marco a Venezia per il quale nel 1903, a seguito del crollo per il terremoto, il consiglio comunale, riunito d'urgenza, ne deliberò la ricostruzione e il sindaco pronunziò più volte la famosa frase, che diventerà il motto di questa ricostruzione: «Come era, dove era.»
Ma in questo caso non c'è un terremoto demolitore, almeno fino ad ora.
Archeomatica riporta quest'appello rivolto a coloro che vogliano indicare tecnologie avanzate di restauro che possano abbattere i costi, oppure nel caso si decida la demolizione (anche in assenza - speriamo - di un terremoto) di indicare tutte quelle tecnologie adatte alla fedele ricostruzione per restituire ai cittadini di Abbadia Alpina il simbolo della municipalità democratica annegato nel loro patrimonio intangibile.
#Architetto Giovanni Antonio #ARBORA dal 1805 fu autore di progetti per le Case Comunali di #Cavour, di #Garzigliana e di #Abbadia #Alpina https://t.co/RYzEMjWlD2 #architettura #arch #urbanistica #ambiente #Pinerolese #Pinerolo #comune #municipio #juvarra #arch Jean Antoine pic.twitter.com/iGhKRQAj9T
— abbadia (@excomuneabbadia) October 17, 2019
Un recente studio pubblicato in Science Advances,svolto da un team internazionale di ricerca condotto dal Cnr-Iliesi, mediante la tecnica non invasiva dell'hyperspectral imaging ha svelato i testi scritti sul verso della Storia dell’Accademia di Filodemo, uno dei papiri di Ercolano carbonizzati durante l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C.
Si è conclusa venerdì 20 settembre 2019 a Ferrara la XXVI edizione del Salone Internazionale del Restauro, dei Musei e delle Imprese Culturali con un enorme successo di pubblico e di presenze eccezionali a livello nazionale e internazionale.
Il Presidente di Ferrara Fiere e Congressi, Filippo Parisini, evidenzia con soddisfazione come “si sia trattata di un’edizione straordinariamente ricca e di successo, sperato ma inatteso, frutto di un grandioso lavoro di rilancio dell’unico autorevole evento del settore in Italia. Tutto ciò grazie anche alla partnership storica con il MiBAC e con la Regione Emilia-Romagna e grazie ancora di più alla fruttuosa collaborazione con MISE e ICE in tema di promozione internazionale del produttivo del settore.
Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha individuato i requisiti di conoscenza, abilità e competenza della figura professionale dell'Esperto di Diagnostica e di Scienze e Tecnologia applicate ai Beni Culturali. Tale individuazione è indirizzata alla definizione delle modalità e dei requisiti per l'iscrizione dei professionisti nell'elenco nazionale istituito a norma dell'articolo 2 della legge 22 luglio 2014, n. 110, nell’ambito della coerenza con il Quadro europeo delle qualifiche.
Dimostrazione 3D Imaging Scanner Leica BLK360 al Centro di Conservazione e Restauro La Venaria Reale
Martedì 16 luglio 2019 a Moncalieri, presso il laboratorio metrologico di LEONARDO 3D METROLOGY il Centro di Conservazione e Restauro La Venaria Reale sarà ospite d'eccezione per la presentazione e dimostrazione del laser scanner BLK360 di Leica Geosystems.
Su segnalazione della ditta di restauro coinvolta nel cantiere, con l’assenso della Soprintendenza speciale archeologia, belle arti e paesaggio di Roma, la Basilica di San Nicola in Carcere sul Foro Olitorio è stata adottata come sito per attività di ricerca e dimostrazione di diagnostiche in situ del progetto ADAMO.
La XXVI edizione del Salone Internazionale del Restauro, dei Musei e delle Imprese Culturali è entrata a pieno nella fase operativa attraverso la definizione d’importanti accordi a livello nazionale e internazionale e la programmazione mirata di una nuova strategia volta al rinnovamento. La prima e unica manifestazione di settore in Italia, con qualifica internazionale ISO2563, quest’anno è affidata all’organizzazione e alla gestione di Ferrara Fiere Congressi srl(Gruppo Bologna Fiere) che ha come obiettivo principale quello di innovare, rafforzare epotenziare l’evento.
L’Istituto Europeo del Restauro istituisce un corso avanzato di specializzazione destinato alla conoscenza delle tecniche e delle metodologie applicate per il restauro dei sarcofagi egizi della XXI dinastia.