Nasce da una nuova start-up milanese un'innovativa nanotecnologia dedicata alla protezione delle opere d'arte.
Recentemente avviata, Graftonica è uno spin-off dell’Università di Milano-Bicocca e dedicherà la propria attività al settore dei polimeri, allo sviluppo, produzione e commercializzazione di additivi nanotecnologici.
Graftonica sta lavorando ad un materiale per il restauro definito un “vestito anti UV” per dipinti, in cui le nanoparticelle hanno la capacità di fermare i raggi dannosi senza modificare il colore dell’opera su cui sono applicati. Il nuovo materiale è stato creato all'interno di un progetto di ricerca finanziato dalla Fondazione Cariplo, ed è oggi già disponibile come brevetto.
L'aspetto innovativo della tecnologia di Graftonica sta nel rivestimento realizzato per le nanoparticelle, uguale al polimero del materiale su cui vanno applicate, cosa che ne consente l'inserimento.
Ulteriori particelle sono in via di sviluppo per la sicurezza alimentare, per la tenuta degli imballaggi, nel campo dell’illuminotecnica e del design.
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Una delle principali criticità nell’uso di nanoparticelle come additivi è la loro tendenza ad aggregarsi formando “grumi” simili a quelli che si formano durante la preparazione dei cibi.
Graftonica sviluppa processi chimici che consistono nel far crescere uno strato del polimero desiderato sulle particelle, in modo da coniugare le proprietà funzionali delle nanoparticelle con quelle strutturali della plastica e fare in modo che ogni singola particella abbia una “capsula” dello stesso materiale in cui verrà inserita che le impedisca di aggregarsi con altre. Con questi additivi, i polimeri acquistano proprietà (meccaniche, elettriche, magnetiche) tipiche di altre classi di materiali, diventando, così, competitivi anche in applicazioni attualmente riservate a ceramiche o metalli, con un’alta sostenibilità ambientale.
Il modello industriale di Graftonica punta su standard qualitativi elevati e soprattutto leadership a livello di innovazione: coniugando le proprietà funzionali delle nanoparticelle a quelle strutturali della plastica, creiamo un nuovo materiale fatto su misura e sviluppiamo un prodotto adatto alle esigenze di ogni singolo cliente, rispondendo in questo modo soprattutto alle esigenze di piccole o medie imprese».
Fonte: Università degli Studi di Milano-Bicocca, Omniapress