ENEA e CNR hanno recentemente realizzato il restauro della pala d'altare "Immacolata Concezione" del Bronzino. Le operazioni di restauro dell'opera, sottoposta ad analisi XRF (X Ray Fluorescence Analysis), hanno messo in luce particolari sino ad ora sconosciuti dell'ultimo Bronzino, uno dei più celebri pittori del manierismo italiano.
Nello specifico, l’ENEA ha effettuato la diagnostica sui pigmenti, sia quelli relativi alla materia pittorica originale che quelli presenti nelle ridipinture che si sono stratificate sul dipinto in passati interventi. Quest’analisi ha permesso ai restauratori di scoprire che, rispetto alle sue opere giovanili, Bronzino ha utilizzato in questa tavola una gamma di pigmenti molto ridotta e materie prime del tutto comuni, come l’azzurrite al posto del ben più prezioso azzurro lapislazzuli. Inoltre gran parte del cielo e dei volti dei santi erano stati completamente ridipinti per mascherare lo stato di abrasione degli originali, con un risultato molto lontano dalla pittura cinquecentesca.
“Anche per questo restauro il nostro laboratorio ha messo in campo le analisi XRF (X Ray Fluorescence Analysis), tecnica di indagine non distruttiva che consente una valutazione semiquantitativa degli elementi chimici presenti su una superficie pittorica” spiega Claudio Seccaroni ricercatore del Laboratorio Tecnologie per l’Innovazione Sostenibile dell’ENEA.
Fonte: ENEA - CNR