Luce LED “human friendly” per le opere della Pinacoteca Ambrosiana

Pinacoteca Ambrosiana, Sala 2

I visitatori della Veneranda Pinacoteca Ambrosiana di Milano potranno da oggi ammirare le sotto la stessa luce con cui le vedevano gli artisti che le hanno realizzate. E' una luce “human friendly” quella voluta e sviluppata da Lumen Center Italia grazie all’architetto e lighting designer Alessandro Colombini che permette di riscoprire le opere pittoriche delle sale 2 e 7 e i disegni del Codice Atlantico di Leonardo da Vinci. Dettagli più percebili e colori più brillanti e percepibili sono questi gli obiettivi della riqualificazione illuminotecnica del Museo.

L’impianto esistente è soppiantato da 105 sorgenti LED luum® (su 185 totali previste a fine progetto), ovvero sorgenti luminose di altissima qualità e di ultima generazione, sviluppate in collaborazione con i maggiori protagonisti della produzione mondiale del settore, realizzate e offerte da Lumen Center Italia. Luum® consente una fruizione di altissimo impatto e di massima precisione: rappresenta una nuova generazione di luce LED “human friendly” che, oltre al risparmio energetico, riproduce la luce con lo spettro più simile a quello della luce naturale, una luce consapevole della sua influenza sul metabolismo e sul benessere psicofisico dell’uomo.

Le avanguardistiche sorgenti LED luum® di Lumen Center Italia sono inserite in corpi illuminanti “custom made”, progettati quindi ad hoc per il Museo e costruiti utilizzando gli ultimi ritrovati della componentistica : ottiche diversificate e orientabili, possibilità di ruotare su due assi a 360°, messa a fuoco e dimmerabilità.

La sala 2 ospita opere di artisti quattro-cinquecenteschi , tra cui alcuni importanti pittori lombardi, e il celebre dipinto di Sandro Botticelli “La Madonna del padiglione”, mentre nella sala 7 si trova un insieme di opere particolarmente interessante e raro: dipinti fiamminghi realizzati da Brueghel e Brill, collezionati dal cardinale Federico Borromeo - fondatore dell’Ambrosiana - , che raffigurano temi religiosi ambientati in grandi paesaggi, racconti della storia di Cristo ed elementi naturali, tutti resi con una vivacità cromatica e una ricerca del dettaglio raffinatissima. Un team di esperti, guidati dall’arch. Alessandro Colombini, ha compiuto uno studio approfondito della pigmentazione dei dipinti, al fine di tarare la regolazione di precisione dello spettro degli apparecchi LED da progettare, con l’obiettivo di illuminare al meglio le cromie di ogni singola opera, per valorizzarne le specifiche caratteristiche. Una specifica temperatura di colore - ossia una sfumatura di luce bianca ogni volta ricercata in maniera differente - è stata pensata quadro per quadro ed è stata realizzata attraverso una miscela di LED dalle diverse cromie affinché di ogni opera risaltasse al massimo ogni componente: i colori, le forme, i piani di costruzione.

 

Bergognone prima Bergognone dopo

 

Attraverso la dimmerazione di ogni faro, ossia la possibilità di dosare la quantità di luce fornita, si è ricercata la dimensione luministica che meglio si adattasse ai diversi dipinti. Le differenti tonalità dei LED hanno portato a far risaltare nel modo migliore i toni freddi e i toni caldi delle opere, senza che l’immagine d’insieme risultasse penalizzata da una unica sfumatura di luce.

Ne sono un esempio eclatante i dipinti fiamminghi della Sala 7, realizzati da artisti nordici della caratura di Brill e Brueghel che, nel raffigurare soggetti ambientati in vasti paesaggi tipicamente italiani e laziali, hanno conferito alle loro composizione toni che ricreano una luce che si rivela in realtà fredda: le sfumature di grigi slavati, verdi chiari e azzurri cerulei vengono messi in risalto da una temperatura di colore particolarmente elevata in termini di gradi Kelvin; i bruni e i toni più caldi, meno presenti sono però correttamente evidenziati da una seconda componente di gradazione più bassa.

I fari sagomatori focalizzano ogni fascio di luce sulla esatta dimensione dei dipinti, così da farli emergere in maniera particolarmente efficace rispetto al fondale della parete, mantenuto in ombra. La luce generale è ottenuta invece con luce indiretta orientata verso le coperture a volta delle sale, proveniente dalle blindo-sbarre presenti nelle sale corredate di corpi illuminanti a fluorescenza.

Le stesse fonti LED luum® sono state utilizzate per illuminare le nuove teche che conservano la preziosità delle pagine del Codice Atlantico, il più ampio e stupefacente corpus di scritti e disegni di Leonardo da Vinci, conservato sin dal 1637 nella Veneranda Biblioteca Ambrosiana e ora esposto nella Sala Federiciana.

 

Codice da Vinci prima  Codice da Vinci dopo

 

L’intero intervento, oltre a valorizzare la collezione di opere d’arte, è stato concepito in un’ottica di risparmio energetico, di riduzione dei costi di esercizio relativi alla manutenzione e alla sostituzione dei corpi illuminanti.

 

Fonte: Lumen Center Italia (www.lumencenteritalia.com)

Foto: Barbara Bonomelli, Simona Monfrinotti, Marco Zani

 

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