Come Internet of Things diventa Internet of Tutankhamon.

Come Internet of Things diventa Internet of Tutankhamon.

Un gruppo di geologi sta sperimentando con successo la tecnologia Internet of things (IoT) per monitorare e garantire la stabilità strutturale delle formazioni rocciose che sovrastano le Tombe dei Faraoni nella Valle dei Re in Egitto.

La Valle dei Re sulla riva occidentale del Nilo fuori Luxor (Tebe nell'antichità) è uno dei siti archeologici più importanti del mondo. Qui per circa 500 anni, i sovrani del Nuovo Regno d'Egitto dalla XVIII sino alla XX dinastia (1552 a.C. al 1069 a.C.) scelsero di essere sepolti nel Ta-sekhet-ma'at ("il Grande Campo"). E’ stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità UNESCO dal 1979 con tutta la necropoli tebana. La valle del deserto ospita 65 tombe scavate nella roccia, tra cui la KV62 - meglio nota come luogo di riposo del faraone Tutankhamon (1342 ca. - c. 1325 a.C.).

Collegare il mondo fisico e digitale, la Valle dei Re e cloud, centri di elaborazione dati e laboratori dislocati oltreoceano, attraverso sensori che inviano le informazioni a Internet è il lavoro intrapreso per preservare il patrimonio culturale del sito da un team costituito da ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Civile dell'Università di York in Canada e del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Zurigo.. In particolare lo IoT viene utilizzato per studiare da remoto grazie alla piattaforma della società spagnola Libelium le complesse interrelazioni tra i cambiamenti climatici e la stabilità delle formazioni rocciose nella Valle

Nel corso dei secoli terremoti e inondazioni hanno mutato il paesaggio con la formazione di canali causando il degrado o la fratturazione dei materiali con cui sono state costruite le tombe e delle pareti rocciose sovrastanti i monumenti.
Lo scopritore nel 1922 della Tomba di Tutankhamon, Howard Carter, ricorda in un suo scritto il pericolo corso a causa di un’alluvione durante la sua attività di scavo. Volumi d’acqua che si rovesciano improvvisamente e che nei secoli si sono fatti strada con canali che hanno deteriorato le tombe inondandole e minando le pareti calcaree soprastanti. Eventi più accentuati negli ultimi anni a causa del cambiamento climatico con i suoi sempre più frequenti eventi meteorologici estremi. Inondazioni e distacchi con cadute di massi dalle pareti nella valle costituiscono oggi certamente una minaccia rilevante per la sicurezza di visitatori e di quanti lavorano in questo sito archeologico.
Quindi per preservare le tombe e garantire la sicurezza dei turisti che le visitano è essenziale. la conoscenza e il monitoraggio continuo delle pareti rocciose calcaree che circondano la valle, con attenzione a tutti i fattori di rischio e di degrado, dagli eventi sismici alle piogge, dalle espansioni termiche alle infiltrazioni di umidità.
La piattaforma che usa la tecnologia IoT utilizzata nella Valle dei è stata messa a punto anni fa con scopi diversi dalla protezione del patrimonio culturale, prevalentemente agricoli, dalla società spagnola Libelium, specializzata nell'integrazione di sensori con protocolli di comunicazione wireless e nel collegamento a diverse piattaforme cloud.
La suite di sensori è costruita attorno a una stazione meteorologica Libelium Plug & Sense Smart Agriculture Pro alimentata a energia solare con un paio di aggiunte: un dendrometro (adattato per rilevare i cambiamenti nella divaricazione delle fratture rocciose dalla originaria funzione di misurazione della crescita degli alberi) e un sismometro. I dati di questi sensori vengono acquisiti ogni 15 minuti, registrati in memoria e caricati su un server remoto su una rete cellulare (3G / 4G).

Il team di ricerca monitora da vicino la velocità e la direzione del vento, le precipitazioni, la radiazione solare, la temperatura dell'aria, la temperatura della roccia, l'umidità relativa e l'apertura delle fessura con possibilità di alert tempestivi. La novità rilevante è aver combinato in un unico pacchetti sensori meteorologici e ambientali con un sensore di spostamento. Una soluzione che semplifica notevolmente l'installazione e la gestione dei dati, Per misurare le proprietà della massa rocciosa e le condizioni ambientali dell'area i ricercatori hanno sviluppato un modello numerico con diversi strumenti software e hardware, tra cui appunto la piattaforma Libelium.

La scelta dei geologi è caduta sulla piattaforma spagnola per la sua flessibilità e adattabilità agli scenari più diversi. Essa permette per esempio la programmazione dell’attività, il collegamento a tutti i tipi di sensori senza limitazioni di software. La Libelium vanta al momento un solo precedente utilizzo della sua piattaforma IoT nel campo del patrimonio culturale al Museo Provinciale di Huesca, nei pressi di Saragozza con il monitoraggio di due arazzi per mezzo di dispositivi Plug & Sense con attenzione ai livelli di luce e di umidità intorno agli arazzi, con l'invio di dati in tempo reale al cloud tramite una connessione 4G con alert di allarme.

Certamente questo tipo di tecnologia IoT può essere applicati as altri contesti ambiental, una falesia per esempio incombente su una spiaggia,i o artificiali.

Alla fine del 2019, secondo l'IoT Analytics, c'erano 9,5 miliardi di dispositivi IoT consumer e business connessi, con 28 miliardi previsti per il 2025, guidati da nuove connessioni LPWAN (Low-Power Wide-Area Network) e connessioni 5G. Di pari passo con lo sviluppo dell'Internet of Things è decollato negli ultimi anni anche il numero di piattaforme software IoT, oggi non meno di 620 rispetto alle 450 del 2017. Le previsioni del futuro vanno a vantaggio di AWS (Amazon) e di Azure (Microsoft) con la scomparsa di centinaia di dashboard.  

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