L'Annunciazione settecentesca di Nunziata di Mascali: indagini diagnostiche, stacco e restauro

Fig. 1 - L’Annunciazione ottocentesca prima dello strappo. Le cadute di colore distribuite su tutto il quadro indicavano che l’opera sottostante era in buone condizioni e si poteva procedere allo strappo.

La complessa storia dell’Annunciazione “ritrovata” il dipinto venuto alla luce a seguito dell’intervento di restauro richiesto dalla città Nunziata di Mascali per l’altra Annunciazione ottocentesca. Le indagini diagnostiche rivelano alcuni particolari insoliti nella rappresentazione tradizionale evangelica.

 La città di Nunziata di Mascali, Sicilia, promuove nel 2013 il restauro della sua tela ottocentesca rappresentante l’Annunciazione.

I restauratori si accorgono immediatamente che sotto i numerosi distacchi di pellicola pittorica si intravede la presenza di un dipinto sottostante apparentemente in ottime condizioni. Queste osservazioni suggeriscono e giustificano l’operazione di strappo che, eseguita con successo, restituisce un opera settecentesca dello stesso soggetto. A sua volta, quest’Annunciazione “ritrovata” ha una storia complessa portata alla luce dalle indagini diagnostiche presentate in questo articolo. La radiografia X e la riflettografia infrarossa rivelano che nella prima versione l’Annunziata accoglieva l’Angelo in piedi e le sue braccia erano raccolte al petto in un gesto insolito nella rappresentazione tradizionale della scena evangelica.

Nella versione finale, invece, si preferì una rappresentazione più consona allo stile del tempo con l’Annunziata in ginocchio e con le braccia aperte. Anche la postura dell’Angelo fu modificata acquistando un movimento sinuoso.

Quest’articolo presenta le indagini diagnostiche che hanno permesso di ricostruire la composizione precedente dell’Annunciazione settecentesca e illustra brevemente la procedura di stacco e restauro.

La scoperta dell'Annuziata Settecentesca
Nel 2012 la comunità della città di Nunziata di Mascali, sulle pendici orientali dell’Etna, si prodiga per far restaurare la sua tela ottocentesca rappresentante l’Annunziata. La tela, strettamente legata alla devozione della città e al suo nome, si presentava in pessime condizioni. Essa mostrava i più comuni segni di degrado che affliggono le tele dipinte ad olio: allentamento dal telaio, abrasioni e lacerazioni, ingiallimento delle vernici, profonda crettatura e caduta di frammenti di colore (figura 1). I restauratori si accorgono immediatamente che sotto i numerosi distacchi di pellicola pittorica si intravede la presenza di un dipinto sottostante apparentemente in ottime condizioni. Infatti, grazie alla distribuzione delle lacune su tutto il quadro, si era potuto appurare che il dipinto sottostante era in buona parte integro e avesse quindi senso tentare l’operazione di strappo.

Prima di procedere con la separazione dei due dipinti furono eseguiti due saggi con il metodo dello strappo per prendere atto dello stato di conservazione della pellicola pittorica dell’opera più antica.
Lo strappo è stato preceduto dallo smontaggio del vecchio telaio, dalla rimozione delle vecchie vernici e dalla stuccatura delle cadute di colore. Un doppio strato di tele crescenti per grammatura è stato applicato con colle per stacco. La combinazione tra il ritiro volumetrico della colla e l’azione meccanica esercitata da quest’ultima sulla pellicola pittorica fanno sì che questa si strappi da quella sottostante e rimanga incollata sulle tele. Separati i due strati pittorici si erano ottenuti una tela dipinta e un delicatissimo strato di colore con relativo strato preparatorio applicato sulla tela di strappo. Il processo di restauro delle due pellicole pittoriche a questo punto segue due procedure diverse. L’Annunziata ottocentesca è stata fissata dal retro con un doppio strato di velatino, resine consolidanti e materiale inerte, restituendole un nuovo supporto. Quindi, si sono rimosse le tele e le colle, rendendo di nuovo visibile l’Annunciazione su cui è stato applicato infine un supporto rigido in Aerolam. Si è poi proceduto alla pulitura superficiale, alla stuccatura e rasatura delle lacune, all’integrazione pittorica e alla verniciatura protettiva finale. Diversamente, l’annunciazione settecentesca è stata velinata sul fronte con carta giapponese per procedere alla rifoderatura su nuova tela e all’applicazione di un nuovo telaio, Si è poi proceduto al restauro della superficie pittorica come di consueto.

Leggi l'articolo completo:

L’Annunciazione ritrovata. Nunziata di Mascali, Sicilia
di Antonino Cosentino, Giovanni Calvagna, Giuseppe Calvagna, Carmelo Calvagna, Corinna L. Koch Dandolo e Peter Uhd Jepsen

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