Concluso il Restauro del dipinto Alchemy di Jackson Pollock

pollock opdSono terminate le attività di studio e di conservazione del dipinto Alchemy di Jackson Pollock, progetto seguito dal Laboratorio di Restauro dell’Opificio delle Pietre Dure in collaborazione con la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia.

Gli interventi di restauro sono stati avviati dal Fondazione Solomon R. Guggenheim a giugno 2013 allo scopo di conoscere la tecnica di esecuzione e i materiali costitutivi dei dieci dipinti di Jackson Pollock presenti nella collezione.
"Queste opere risalgono al periodo fra il 1942 e il 1947, quando Peggy Guggenheim intuì il talento di Pollock e decise di offrirgli un contratto attraverso la sua galleria “Art of This Century”. Si tratta di dipinti molto importanti nella produzione dell’artista perché documentano il momento di transizione da un linguaggio astratto-figurativo, relativamente tradizionale, alla tecnica del dripping o pouring, cioè dello sgocciolamento della pittura sulla tela stesa a terra, che costituisce il contributo rivoluzionario della sua arte".

L’Opificio delle Pietre Dure ha eseguito le indagini scientifiche preliminari non invasive, coordinate dai dipartimenti di conservazione della Collezione Peggy Guggenheim, dal Museo Solomon R. Guggenheim di New York e dall'Opificio stesso ed hanno collaborato numerosi istituti di ricerca, universitari e del CNR, che operano nel campo diagnostica per i Beni Culturali, in Italia.

 

Le analisi eseguite sono:

Opificio delle Pietre Dure
Campagna fotografica:
Fotografia ad alta risoluzione
Fotografia in luce radente
Fotografia in fluorescenza UV
Indagini diagnostiche: Radiografia X, Multi-Vis-NIR, in collaborazione con INO-CNR, Firenze; falso-colore IR, indagini chimiche e stratigrafiche; analisi al SEM/EDS, caratterizzazione morfologica dei filati della tela e analisi biologiche

INO- CNR, Firenze: misure spettrofotometriche e colorimetriche, analisi morfologica, conocopia del retro della tela;
ISTI-CNR, Pisa: Scansione tridimensionale e realizzazione del modello 3D

CNR- ISTM: XRF, Raman, FT-IR, UV-Vis in assorbimento e in emissione

Università di Torino, dipartimento di Chimica inorganica, fisica e dei materiali, Gruppo Materiali Polimerici: pirolisi gas cromatografia/spettrometria di massa

INFN, Sezione di Firenze: analisi PIXE delle polveri

 

Il progetto di restauro presso l'OPD ha previsto una serie di analisi e prove in vista del delicato intervento di pulitura della complessa superficie pittorica dell’opera, "costituita da diversi strati di smalto, resina alchidica e colori a olio, sabbia e sassolini, il tutto combinato in un impasto denso, aggrumato in una pittura a forti rilievi tridimensionali, schizzi e sgocciolamenti".

L'opera Alchemy, realizzata nel 1947, è uno tra i primissimi "dripping" di Pollock e costituisce pertanto un manifesto della tecnica. La pulitura è stata resa necessaria per rimuovere la sporcizia accumulata nel tempo e che aveva compromesso l' estetica del dipinto, riducendo la brillantezza dei colori e l'effetto tridimensionale della materia.

 

L'opera restaurata verrà presentata con un breve evento "Effetto Restauro: Alchemy di Jackson Pollock", presso i Laboratori dell'Opificio delle Pietre Dure della Fortezza da Basso a Firenze sabato 7 e domenica 8 febbraio dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 18.00.
La visita sarà effettuata a gruppi di 20 persone al massimo ogni ora; si richiede la prenotazione.
E' richiesto un contributo di €10 a persona.
Per prenotazioni: tel.055-4625440, dalle 9.00 alle 13.00, nei giorni lavorativi, dal 28 gennaio al 6 febbraio

Alla fine della breve anteprima fiorentina di “Effetto Restauro”, l’opera rientrerà a Venezia dove sarà inaugurata una mostra scientifica sullo studio e sull’intervento di restauro: “Alchimia di Jackson Pollock: viaggio all’interno della materia”, che aprirà il 14 Febbraio 2015 (a cura di Roberto Bellucci e Luciano Pensabene Buemi).

 

Fonte: Opificio delle Pietre Dure

 

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