Al via il restauro della Fontana del Nettuno di Bologna, un progetto multidisciplinare

Al via il restauro della Fontana del Nettuno di Bologna, un progetto multidisciplinare
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All’inizio del 2016 è stato costituito un gruppo multidisciplinare composto da diversi dipartimenti dell’Università di  Bologna, dall’Istituto di Scienza e Tecnologia dell’Informazione  (ISTI)  del  Consiglio  Nazionale  delle  Ricerche  e  dall’Istituto  Superiore  per  la Conservazione ed il Restauro (ISCR)  del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo allo scopo di studiare lo stato di conservazione della Fontana del Nettuno, il "Gigante" simbolo di Bologna.  

In particolare l’ISCR porterà  le proprie competenze e la sua doppia anima di istituto di ricerca di eccellenza nel campo della salvaguardia e del restauro e di Scuola di Alta Formazione per restauratori conservatori di beni culturali.
In interazione con le altre istituzioni scientifiche coinvolte nel progetto e sulla base dei risultati degli studi ad ampio raggio prodotti dall’Università di Bologna, affronterà nel concreto i problemi di natura conservativa delle superfici della fontana e si occuperà direttamente del suo restauro. Sulla scorta delle numerose esperienze maturate sui problemi conservativi delle fontane con una serie di interventi culminati con il restauro della Fontana dei Quattro Fiumi di Gian Lorenzo Bernini, l’Istituto ha redatto il progetto di restauro della Fontana del Nettuno definendo le prime metodologie d’intervento che saranno oggetto di affinamento sulla scorta delle indagini che accompagneranno le fasi diagnostiche preliminari.

Nell’affrontare il caso complesso della Fontana del Nettuno di Bologna, fontana unica nel panorama cinquecentesco per compresenza ed intersezione di parti in pietra ed elementi in bronzo a contatto con l’acqua, l’Istituto mette in campo anni di ricerche specialistiche nel settore della conservazione dei monumenti all’aperto e le esperienze esemplari di intervento condotte su teatri d’acque e monumenti in materiale lapideo (dalla fontana della Rometta a Villa d’Este a Tivoli all’Elefantino della Minerva di Bernini a Roma) e su grandi opere in lega metallica (dai bronzi di Riace al Fauno danzante di Mazara del Vallo, dalla statua del Marco Aurelio in Campidoglio ai Lottatori di Bellini nello Stadio dei Marmi a Roma). Già negli anni ’80 del secolo scorso l’Istituto aveva realizzato studi innovativi sui bronzi della fontana del Nettuno, che avevano guidato la realizzazione degli interventi curati da Giovanni Morigi.

Sin dall’inizio del mese di giugno 2016 l’ISCR è entrato nel “cantiere Nettuno” con i propri esperti scientifici ed i propri restauratori ed ha avviato il lavoro di ricognizione dei materiali costitutivi del monumento e delle tecniche di esecuzione e di valutazione dello stato conservativo dei marmi e dei bronzi, svolgendo particolari approfondimenti sulle forme di degrado e sulle loro cause.

Tutti i dati raccolti durante il rilevamento confluiranno nel sistema informativo elaborato dall’ISTI- CNR che è stato messo a punto nei dettagli in lunghi mesi di lavoro comune e di scambi di idee, un sistema fortemente innovativo che consentirà di operare su un dettagliato modello in 3D e in tempo reale di condividere con il pubblico l’esperienza di studio e di restauro che interesserà la Fontana del Nettuno in tutte le sue componenti.

All’inizio del mese di luglio prenderanno il via i veri e propri di interventi di restauro che saranno realizzati in forma di cantiere didattico previsto all’interno dei corsi quinquennali ella classe di laurea LMR/02 “Conservazione e restauro dei beni culturali” erogati dalla Scuola di Alta Formazione dell’ISCR.

L'Università di Bologna è coinvolta con ben 5 dipartimenti: Architettura, Chimica "Giacono Ciamician", Ingegneria civile, chimica, ambientale e dei Materiali - DICAM, Scienze biologiche, geologiche e ambientali - BiGea, Ingegneria industriale - DIN.

"Tra gli studi condotti dall'Ateneo, si ricorda l'analisi svolta da Francesco Ceccarelli sui pregressi restauri alla Fontana del Nettuno e l'apparato idraulico di alimentazione. Il prof. Gabriele Bitelli ha, invece, coordinato l'area di Geomatica del DICAM per la realizzazione del rilievo tridimensionale della fontana e degli ambienti sotterranei di accesso, oltre a un modello tridimensionale del complesso fuori terra ad altissima fedeltà con risoluzione di 0,5 mm. Elisa Franzoni e Claudio Galli hanno analizzato lo stato di conservazione dei cunicoli, mentre Pier Paolo Diotallevi ha intrapreso l'analisi statica dell'intero sistema" (UniBomagazine).

 

In questi giorni, il prof. Rocco Mazzeo sta realizzando "l'analisi delle superfici bronzee e lapidee, mentre Fabrizio Ivan Apollonio, con la collaborazione del Laboratorio LUCE del Politecnico di Milano e con Fabio Aramini dell'ISCR, ha definito lo stato notturno dell'illuminazione della Fontana. Si stanno invece occupando dell'analisi dell'impianto idraulico e del sistema di riciclo della qualità chimica e microbioligica delle acque Cristina Bragalli, Sandra Cristino, Maurizio Mancini e Giovanni Naldi, con l'obiettivo di rendere il Nettuno una splendida fontana rinascimentale, come previsto dall'architetto e pittore palermitano, Tommaso Laureati, che l'ha progettata nel 1563".

 

Nonostante la presenza del ponteggio, cittadini, turisti e appassionati potranno continuare a godere della bellezza del monumento attraverso le visite guidate che saranno condotte all’interno della gabbia per osservare da vicino i lavori in divenire.

Per illustrare lo svolgersi dei lavori di restauro, il 29 giugno in Cappella Farnese si terrà il primo di una serie di incontri: il convegno “Salviamo il Gigante. La Fontana del Nettuno salvata dalle acque e dall’ambiente” che racconterà le motivazioni che sono alla base del progetto di conservazione e restauro.

 

Guarda il video riportato in fondo alla notizia.

Ulteriori informazioni e immagini sul sito del Comune di Bologna.

 

Fonte: ISCR, Comune di Bologna, Università degli Studi di Bologna

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