Si è svolta sabato 19 settembre l'inaugurazione del nuovo “Centro Visita Il Lupo in Liguria” presso il Parco dell’Antola e il Comune di Rondanina in provincia di Genova. Il progetto è stato possibile grazie al finanziamento dell’Unione Europea e della Regione Liguria nell’ambito del POR FESR 2007-2014 asse 4, Azione 4.2 per la valorizzazione e la promozione dei Siti di Interesse Comunitario (SIC) e delle specie prioritarie appartenenti alla Rete Natura 2000 e si inserisce nelle azioni di comunicazione del progetto regionale “Il Lupo in Liguria” avviato nel 2007 sul territorio ligure per la conoscenza e la tutela della specie, per la prevenzione dei danni al bestiame domestico e per favorire la coesistenza tra il lupo e le attività economiche.
L'evento si è svolto alla presenza del Parroco di Rondanina Don Pietro Cazzulo e dell’Assessore regionale ai Parchi Giacomo Giampedrone, l’Assessore regionale all’agricoltura Stefano Mai, il Presidente del Parco dell’Antola Roberto Costa, il Sindaco del Comune di Rondanina Giovanni Mangiarrotti.
Il Centro Visita “Il Lupo in Liguria” è stato allestito presso i locali dell’ex canonica, messi a disposizione dalla Parrocchia di Rondanina, ed è arricchito da tecnologie multimediali che accompagnano i visitatori nella conoscenza dei questo predatore tornato a popolare l’Appennino Ligure.
Si tratta di un percorso interattivo, didattico ed emozionale, progettato e realizzato dalla società ETT di Genova, che si sviluppa in 5 piccole sale e fornisce informazioni ed interessanti spunti di approfondimento sull’ecologia e il comportamento del lupo, sulle tecniche di monitoraggio e i dati più aggiornati circa la sua presenza in Liguria. Ma rappresenta anche l’occasione, per grandi e piccini, di riscoprire questa specie, che da sempre affascina e fa discutere, proprio attraverso la storia, il campo letterario con favole e libri che parlano del lupo ed il mondo animato di film e cartoni.
Il progetto ha permesso, altresì, di ristrutturare la canonica di Rondanina, utilizzata oggi come museo al piano terra e come rifugio per gli escursionisti al piano superiore (con 10 posti letto) e già, ai tempi della Seconda Guerra Mondiale, rifugio per le famiglie ebree perseguitate dai nazisti, ospitate, nascoste e salvate dall’allora parroco Don Angelo Bassi. A ricordare questo passato, lungo il percorso di visita, la botola che permise a tante persone di nascondersi in quei locali e salvarsi ed un pannello che ne illustra gli avvenimenti.
Fonte: ETT (www.ettsolutions.com)