Patrimonio a rischio: servizi di monitoraggio per la salvaguardia, tutela e valorizzazione

Servizi di monitoraggio per il patrimonio culturale.
Crediti: Nais

Il prossimo numero di Archeomatica (1-2018) sarà interamente dedicato ai servizi di monitoraggio per la salvaguardia, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale.

“Take proper care of your monuments and you will not need to restore them” John Ruskin (The Seven Lamps of Architecture, 1849) “Prendetevi cura dei vostri monumenti, e non avrete bisogno di restaurarli”.
Una verità semplice, fondamentale, che ne implica a sua volta un’altra, impegnativa: non possono esserci valorizzazione del bene culturale e fruizione quotidiana, senza manutenzione costante.
“É la manutenzione ordinaria la chiave”, sostiene perciò a ragione Tomaso Montanari, insieme - aggiungiamo noi - all’indispensabile attività di monitoraggio. Quel monitoraggio ravvicinato e tecnologicamente avanzato, che costituisce la nuova frontiera dei processi di conservazione e che tanto spazio trova sulle pagine di Archeomatica.

Una nuova frontiera in cui è necessario innanzitutto valorizzare le risorse oggi disponibili, spesso faticosamente costruite nel tempo, iniziando dalle nostre piattaforme digitali, aperte a tutti, i cui dati vanno arricchiti e aggiornati con quelli provenienti da rilievi strumentali tecnologicamente più avanzati.

Il programma essenziale che va intrapreso sui beni culturali consiste, dunque, nell’attivazione di un continuo monitoraggio che consenta di porre a confronto le informazioni che provengono dai processi di deteroriamento dai materiali, rilevabili attraverso i dati di cui sopra, e quelli conservati negli atti documentali storici, raccolti e immagazzinati fino ad ora. Una chiave doppia, monitoraggio e manutenzione, che può accrescersi e potenziarsi attraverso un adeguato trattamento dei dati rilevati a mezzo di servizi tecnologici in costante evoluzione.

Una metodologia applicabile non soltanto ai grandi musei-aperti, inseriti in aree territoriali urbanizzate e dunque più controllate, ma anche – e soprattutto – al patrimonio diffuso, per il quale un’attenzione più mirata può costituire strumento di valorizzazione e pianificazione degli interventi.

L’ambizione è, pertanto, quella di integrare le moderne attività di monitoraggio, con le informazioni reperibili nelle banche dati istituzionali; questo consentirebbe una lettura di ciascun bene sottoposto a controllo, contestualizzata allo specifico ambiente in cui è esposto, di cui sarà possibile conoscere repentinamente e con elevata accuratezza la vulnerabilità, controllarne la pericolosità e il rischio. Le
informazioni discrete così ottenute, rappresenteranno la base per la redazione dei piani di manutenzione preventiva.

È quanto proponiamo in questo numero di Archeomatica (1-2018), dedicato a una nuova visione del monitoraggio del patrimonio, da effettuarsi attraverso tecniche che consentano l’interoperabilità tra i nuovi strumenti e le nuove tecnologie disponibili, le banche dati esistenti realizzate all’interno degli Istituti scientifici del nostro Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, e il monitoraggio diretto “in situ” sul bene.

villaadriana nogeo cosmo 3m indicazioniL’immagine raffigura una acquisizione di un sensore SAR della costellazione COSMO-SkyMed in modalità Stripmap Himage, ovvero un pixel dell’immagine corrisponde a circa un quadrato di 3 metri al suolo.
La freccia superiore indica il Canopo, la freccia inferiore indica il Pecile (Immagine SAR ).

Nel prossimo numero:

La tutela del Patrimonio Culturale attraverso nuovi metodi di salvaguardia

Gli strumenti messi a punto dal MiBACT con l’ISCR, risultati estremamente utili nelle operazioni a seguito dei recenti eventi sismici succedutisi in Italia, forniscono tutti gli strumenti necessari a combinare efficacemente l’analisi di vulnerabilità dei beni culturali con l’analisi di pericolosità territoriale relativa a: dissesto idrogeologico, attività antropiche (espansione urbana, inquinamento e flussi turistici), fenomeni di subsidenza, fenomeni atmosferici violenti connessi al cambiamento climatico etc.

La catena del valore per l’erogazione operativa di servizi di monitoraggio del Patrimonio Culturale

Sono molti gli enti che concorrono alla realizzazione del monitoraggio del Patrimonio Culturale, secondo una catena di responsabilità e di contributi che deve necessariamente vedere coinvolte tanto le istituzioni pubbliche, quanto le industrie private. Vengono qui presentate le attività svolte dai principali attori operativi nel settore pubblico (Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro (ISCR), Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), l’Ente Nazionale per l’Assistenza al Volo (ENAV)) insieme ad industrie del settore (NAIS S.r.l., STRAGO S.r.l., Superelectric S.r.l.) e il loro contributo ai più significativi progetti in corso volti alla dimostrazione operativa dei servizi da essi derivanti.

Non solo Vincoli in Rete, l’evoluzione della Carta del Rischio con le tecnologie attuali
Il sito vincolinrete.beniculturali.it è uno dei sistemi più efficaci realizzati dal MiBACT, e contiene non solo dati documentali e di vincolo sul patrimonio, ma anche dati sullo stato di conservazione, la georeferenziazione e la vulnerabilità dei beni. Il cuore di Vincolinrete è il Sistema Informativo Geografico della “Carta del Rischio del Patrimonio Culturale”, che nacque nel 1992 a seguito di importanti studi tra cui si annoverano i Memorabilia e la mostra documentaria “Al tempo de’ tremuoti” organizzata da Giovanni Urbani quale direttore dell’Istituto Centrale del Restauro nel 1982. Tramite questo Sistema sono stati studiati e sperimentati importanti mezzi di documentazione e di analisi, che partendo dal dettato documentario dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD), hanno integrato la documentazione con approfondimenti di 1° e 2° livello per la dettagliata conoscenza degli elementi di vulnerabilità dei monumenti. Quello di 2° livello, con un approfondimento maggiore, è utilizzabile per validare proiezioni a larga scala come quelle oggi effettuabili con dati provenienti da sorgenti varie.

Servizi di monitoraggio tecnologicamente sperimentati
Negli ultimi anni, attraverso progetti di ricerca cofinanziati in ambito Nazionale ed Europeo, sono state messe a punto tecnologie applicative in grado di rispondere ai requisiti del settore BBCC in materia di salvaguardia e conservazione del patrimonio culturale.
I progetti, a TRL crescente, hanno portato a fasi dimostrative (TRL 9, dunque “proven in operational environment”), su siti eterogenei per tipologia di criticità specifica, e dunque rappresentativi del patrimonio Nazionale.
Al vertice di questo percorso, oggi, due progetti si propongono come rispondenti alle esigenze specifiche dei BBCC: ArTeK e SIBILLA, entrambi coordinati da NAIS Srl con il coinvolgimento dei principali attori del settore e volti a tutelare siti di grande rilevanza da criticità ambientali di diversa natura cui sono esposti.

I sistemi di monitoraggio a supporto delle attività nelle aree terremotate
L’elevata instabilità di alcuni siti di valore storico-artistico e la necessità di prevenire ulteriori danni richiedono la presenza di un servizio, ad oggi mancante, che garantisca la giusta strumentazione per monitorare su larga scala e valutare costantemente lo stato di conservazione, il grado di deterioramento e danneggiamento di aree di interesse culturale. Il progetto ArTeK basandosi sulla Carta del Rischio del Patrimonio Culturale (elaborata dall’ISCR) consentirà di identificare i rischi specifici del patrimonio culturale nei siti.

villaadriana PS reticolo indicazioniL’immagine raffigura i Peristent Scatterers (PS) individuati dall’analisi interferometrica, eseguita su una serie di immagini COSMO-Skymed, ovvero gli oggetti altamente riflettenti e “coerenti” già esistenti al suolo, utilizzati come punti di misura delle deformazioni dall’algoritmo di analisi. I punti sono sovrapposti alle ortofoto del 2012 fornite dal Portale Cartografico Nazionale.

Interviste
Agli operatori degli Istituti Centrali del MiBACT per avere approfondimenti da chi opera sui temi caldi del momento:
- L’inquinamento ambientale e i danni sul patrimonio
- Quale futuro per il sistema informativo della Carta del Rischio
- Il contributo della aerofotografia storica

L’integrazione tra servizi di monitoraggio e fruizione evoluta, per una sostenibilità economica dei nuovi sistemi di salvaguardia e valorizzazione del Patrimonio Culturale

I progetti di ricerca in essere coniugano gli indirizzi operativi che sono alla base dell’implementazione delle strategie nazionali (salvaguardia, conservazione, comunicazione, fruizione). Si tratta di aspetti che seppur differenti tra loro (per tipologia di mercato, modello di business, etc.), vanno necessariamente integrati, onde evitare di porre in essere interventi parziali, non correlati con altri aspetti importanti dello scenario e dunque fini a sé stessi ed economicamente non vantaggiosi.

L’obiettivo di questa impostazione “integrata” è di rendere disponibili servizi a basso costo, mirati su ciascun sito specifico, secondo quanto riportato dalla Carta del Rischio, al fine non solo di monitorare e meglio conservare il bene, ma anche di incrementare il numero di visitatori ed il conseguente ritorno economico insistente sul bene stesso.

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