That’s Opera un nuovo progetto artistico e multimediale

That’s Opera un nuovo progetto artistico e multimediale

L’opera lirica è la forma d’arte performativa più multidisciplinare e multimediale, perché è il prodotto di una pluralità di generi artistici. Tuttavia, nel tempo, il pubblico della lirica in Italia è diventato sempre più di nicchia: il grande pubblico non va all’Opera perché la ritiene un’arte elitaria, chiusa nei propri linguaggi e in una tradizione immutabile. D’altra parte, nella sola Lombardia, sono presenti da decenni molte realtà d’eccellenza nel panorama internazionale del teatro d’opera: oltre al Teatro alla Scala, il brand OperaLombardia raggruppa in un unico cartellone operistico i cinque teatri di tradizione nella regione: il Donizetti di Bergamo, il Grande di Brescia, il Sociale di Como, il Ponchielli di Cremona e il Fraschini di Pavia, ai quali si aggiunge il Teatro Scientifico Bibiena di Mantova che, pur non facendo parte del circuito, è un capolavoro indiscusso dell’architettura teatrale e si inserisce a pieno titolo nella forte identità musicale della città.

Aedo ha immaginato e realizzato insieme a OperaLombardia il progetto “That’s Opera!”, un progetto itinerante multimediale e spettacolare per cambiare la narrazione del mondo dell’opera e con l’obiettivo di portare nuovo pubblico - soprattutto i più giovani – sia a conoscere e ad abitarne gli edifici, sia ad avvicinarsi all’ascolto della lirica attraverso un’inedita modalità. Grazie alla costruzione di ambienti sensibili dal carattere immersivo, multisensoriale e interattivo si racconta la complessità del mondo dell’opera, soprattutto di quella parte che non si vede e che consiste nel creare e provare lo spettacolo (backstage e making of dell’opera lirica). Quello che si vede in palcoscenico è solo la punta emergente dello spettacolo, la sua indispensabile e magica conclusione. La missione principale di Aedo consiste nella valorizzazione dei luoghi di cultura che, insieme alla sperimentazione di nuove forme e alla loro accessibilità, consente di catturare e raccontare l’incanto e i segreti di una forma d’arte come la lirica. Tra le peculiarità dell’intervento, infatti, spicca la capacità di Aedo, costruita nel tempo, di usare tecniche narrative, strumenti e linguaggi artistici, tecnologici e scientifici contemporanei, per trasmettere contenuti culturali, renderli sempre più universalmente accessibili e riavvicinarli al pubblico con la sorpresa dell’inedito.

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 Fig. 2 - Il making-of: la creazione delle scenografie

La sfida del progetto That’s Opera! è stata dunque l’acquisizione e la post-produzione dei materiali e dei contenuti necessari a creare successivamente un grande ambiente sensibile itinerante, immersivo e interattivo, che trasfigura l’intero spazio del teatro rendendolo un luogo di narrazione e di partecipazione predisposto per un’esperienza multisensoriale a 360°.Ogni spazio dell’edificio prende vita e diventa una breccia spazio-temporale in cui entrare dal vivo nella complessa macchina scenica di uno spettacolo lirico. Il regista e il direttore d’orchestra, i cantanti, il coro, i musicisti con i loro strumenti, lo scenografo, il costumista, il light designer, i tecnici e i macchinisti, il direttore artistico e il suggeritore, i sarti e i truccatori, il pubblico, infine, sono tutti protagonisti di questa esperienza teatrale multimediale. Negli spazi del teatro, ciascuno di loro mette in scena un racconto fatto di gesti, movimenti, suoni, arpeggi, parole e vocalizzi, che interagiscono tra loro e con il pubblico. Ogni personaggio appare proiettato entro superfici e solidi dalle forme pure, e prende vita grazie ad un sistema di sensori al passaggio del visitatore. Grazie al coordinamento tra i volumi fisici dell’allestimento, le proiezioni effimere dei personaggi e un’accurata scelta dei commenti musicali, ogni volta si genera un’improvvisazione legata alla presenza del pubblico e perciò sempre mutevole.

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Fig. 3 - I mestieri del teatro. La sartoria realizza i costumi di scena

Tutta la natura tecnologica del progetto parte dalla produzione dei diversi contenuti, audio e video acquisiti in occasione della messa in scena dell’Orfeo di Claudio Monteverdi al teatro Ponchielli di Cremona nel 2017, nell’ambito della celebrazione dei 450 anni dalla nascita del compositore. Il lavoro più complesso sui contenuti video è stato realizzare le riprese dal vivo all’interno di set non convenzionali. Le tecniche di ripresa non dovevano interferire con il lavoro del personale tecnico del teatro, ma era necessario sfruttare gli ambienti dove si svolgono i mestieri, i movimenti e le attività, assecondando tempi e disponibilità delle persone coinvolte. Le attrezzature di Aedo sono state portate negli spazi deputati quando vi si svolgeva l’azione, che non poteva essere ripetuta a richiesta, ma spesso la sfida era quella del “buona la prima”. Green screen con strutture autoportanti costruite ad hoc, videocamere professionali, set di luci da studio fotografico, microfoni professionali da registrazione, pc con software di post produzione live dei contenuti per il controllo in diretta sono stati usati nelle sessioni di registrazione, che hanno catturato i momenti dell’attività di tutte le figure professionali coinvolte contemporaneamente nella messa in scena dell’Orfeo. Le medesime tecniche di ripresa e di post produzione sono state utilizzate per riprendere costumi e oggetti di scena e animarli con il supporto di software e hardware progettati ad hoc.

Copia di ScreenShot011

Fig. 4 - Materiali per gli ambienti immersivi. Tecnici e maestranze raccontano il loro lavoro.

Lo scopo di questa parte del lavoro è rendere visibile, mostrandone anche i minimi dettagli, il valore artistico dei prodotti di alto artigianato al servizio della rappresentazione. Un’operazione ancora più complessa dal punto di vista tecnico è stata la ripresa di ciascun elemento del complesso vocale e strumentale coinvolto nell'opera. Le voci dei cantanti e i singoli strumenti dell’orchestra sono stati separatamente registrati. Ognuna delle registrazioni consisteva nell’esecuzione di cadenze (assoli strumentali o vocali che in epoca barocca si effettuavano nei punti di fermata di un brano e che mettevano in luce le qualità virtuosistiche dell’esecutore) scritte nello stesso ambito tonale per ogni voce e per ogni strumento, sfruttandone le peculiarità timbriche e organologiche. Questa parte delle riprese ha portato alla collaborazione e al coinvolgimento di professionalità tecniche del mondo musicale (maestri ed esecutori di conservatori e ensemble professionali come il Conservatorio “Giuseppe Nicolini” di Piacenza e il Coro “Costanzo Porta” di Cremona): un’operazione al servizio di un risultato tecnologico indissolubilmente legato alla presenza intermittente del pubblico. Le immagini e i suoni così registrati prendono vita al passaggio dei visitatori secondo una sequenza ogni volta diversa e non prevedibile. L’effetto finale di questo complesso lavoro di armonizzazione è quello di una polifonia che risulta dalla sovrapposizione delle melodie delle diverse cadenze e che dà origine a un tessuto sonoro sempre eufonico e coerente. Si realizza così la suggestione di un’esecuzione dal vivo anche all’interno di un prodotto multimediale progettato in precedenza nei minimi dettagli e sfumature sonore. L’enfatizzazione del singolo contenuto musicale all’avvicinarsi del visitatore produce quell’effetto di empatia tra esecutore e spettatore che è tipico delle performance live.

Copia di MUSICISTI INS

Fig. 5 - Le immagini a grandezza naturale dei musicisti si animano al passaggio dei visitatori

That’s Opera è pronto a entrare in scena. I contenuti multimediali creati e conservati da Aedo sono predisposti per trovare collocazione in un ambiente immersivo multimediale modulare, progettato ad hoc per adattarsi alle diverse tipologie edilizie dei teatri lirici stessi. Un complesso sistema di tecnologie hardware (proiettori da retroproiezione, soundshower e casse con steli autoportanti, mixer e player, sensori di posizione) e di strutture autoportanti con fondo nero è stato pensato per dar vita a un’installazione itinerante e a un’esperienza culturale, replicabile allo stesso modo dell’allestimento di un’opera lirica. Si comincia dal foyer, dove si sviluppa il tema dell’opera nella vita di tutti i giorni con la proiezione di sequenze di film in cui gli attori cantano celebri arie d’opera nel ruolo di persone comuni. Nei corridoi di accesso alla platea lo spettatore si immerge nella penombra del teatro che si prepara allo spettacolo, ascoltando i suoni del making-of dell’opera. Dalla platea si ha la visione del palcoscenico, che accoglie la parte principale dell’allestimento immersivo: qui il pubblico incontra musicisti e cantanti virtuali che si animano davanti a loro, a grandezza naturale, con un effetto simile a un ologramma. Negli spazi di servizio dei laboratori e dei camerini l’ambiente immersivo racconta il lavoro dello scenografo, della sartoria teatrale e della costruzione delle scene, dal bozzetto all’oggetto finito. Nell’ambiente destinato al trucco si assiste alla trasformazione dell’artista nel personaggio dell’opera. Attraverso sperimentazioni come questa Aedo collabora con le istituzioni culturali a progetti di innovazione, accessibilità e partecipazione culturale. 

Copia di CORISTI INS

Fig. 6 - Sul palcoscenico: il coro

 

Maddalena Camera 

THAT'S OPERA


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