APP Città Ideale - il Palazzo Ducale di Urbino diventa digitale

urbino digitaleLunedì 2 dicembre 2013, nella Sala Convegni del Palazzo Ducale di Urbino, è stato firmato e presentato l’Accordo quadro per attività di collaborazione scientifica per lo “Sviluppo di tecnologie digitali destinate alla valorizzazione e alla fruizione della Galleria Nazionale delle Marche” tra la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche (resp. Sop. Maria Rosaria Valazzi), Università Politecnica delle Marche di Ancona (resp. Prof Paolo Clini), Università degli Studi di Urbino “Carlo BO” (resp. Prof.ssa Lella Mazzoli) e Università “Alma Mater Studiorum” di Bologna (resp. Prof. Marco Gaiani).

L’accordo prevede di trasformare Palazzo Ducale (uno dei monumenti-simbolo del Rinascimento italiano) in un nuovo laboratorio di sperimentazione tecnologica per la conoscenza e la comunicazione del patrimonio architettonico e artistico. Attraverso una riorganizzazione digitale e la creazione di un cloud multimediale a servizio di visitatori e gestori del patrimonio stesso, si potrà conservare e fruire di dati multimediali e metrici ad alta definizione.

Le nuove tecnologie di visualizzazione, disponibili su una grande varietà di strumenti (in locale e remoto), sottolineeranno e comunicheranno il carattere di centralità di questo luogo, nella definizione dei canoni riconosciuti della cultura occidentale, oltre alla spettacolarità dei contenuti. Questi i principi del progetto dUcale (Do yoU Care Art sociaL Edutainment?) promosso dalla Soprintendenza per i Beni Etnoantropologici insieme ai gruppi di lavoro dei dipartimenti DICEA e DII dell’Univpm, del DISCUM dell’Università di Urbino e del DA dell’Università di Bologna.

Anche attraverso metodologie e canali di comunicazione particolarmente familiari a un pubblico giovane, il progetto dUcale vuole fondare la sua efficacia comunicativa sul più ampio coinvolgimento sensoriale attraverso installazioni e prodotti 3D, immagini ad alta definizione, contenuti multimediali (da visualizzare su mobile devices dell’utente e su devices remoti) e da accessibili forme di social art.

Questa accessibilità dell’arte non deve spaventare, né far pensare una perdita dell’aura dell’opera. Siamo di fronte a rivoluzione pop digitale dell’arte, come ha sostenuto Lella Mazzoli, direttrice del Discum di Urbino

Il progetto vuole garantire il riavvicinamento dei giovani al museo e alla Galleria Nazionale delle Marche che, grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie, potrebbe diventare cuore pulsante della vita sociale. Come sottolineato da Maria Rosaria Valazzi, Soprintendente per i beni Storici Artistici e Etnoantropologici delle Marche, il progetto punta a rendere tangibile nel Palazzo Ducale il concetto chiave di enjoyment, contenuto nel manifesto dell’Icomos.

Nelle sale del Palazzo Ducale è stata presentata la APP Città Ideale: la prima applicazione su uno dei capolavori della Galleria Nazionale già acquisiti ad alta risoluzione.

La APP Città Ideale costituisce già una proposta compiuta per la fruizione digitale delle stanze e dei capolavori di Palazzo Ducale. Essa permette di navigare in una libreria digitale di immagini panoramiche e scansioni laser, pianificare la visita al museo e richiamarla sul proprio device, condividere contenuti immagini e pensieri sui principali canali social. Alla tavola della Città Ideale è poi dedicata una applicazione AR che permette attraverso features stabili sull’immagine il riconoscimento di tag e di richiamare video e contenuti aggiuntivi, anch’essi gestibili autonomamente dall’utente in ottica social. La App è stata sviluppata in questa prima fase da Paolo Clini, Ramona Quattrini e Emanuele Frontoni dell’Università Politecnica delle Marche in collaborazione con Lella Mazzoli per i contenuti social che la App veicolerà, come demo del più ampio progetto di valorizzazione digitale del Palazzo Ducale.

Il progetto proposto vuole quindi rileggere il Rinascimento matematico, che il Palazzo straordinariamente esprime, in una chiave moderna esaltando di nuovo il carattere sociale della cultura attraverso la dimensione di condivisione e partecipazione. L’obiettivo del progetto non è quindi quello di sostituire all’opera d’arte la sua riproduzione digitale in realtà aumentata ma di piegare le tecnologie alla esaltazione e comunicazione dell’opera stessa, favorendone la visita e il contatto diretto. Le tecnologie oggi disponibili possono aiutare a trasformare il museo da luogo della conservazione e della visione a luogo della condivisione e della crescita attraverso nuovi e sorprendenti veicoli di conoscenza e immersione nel dettaglio e significato dell’opera d’arte.

L’innovazione nella fruizione dei beni culturali, stimolata da una rapida evoluzione tecnologica e da aree in forte sviluppo può contribuire al rafforzamento e ampliamento della catena del valore della cultura. Inoltre il progetto proposto è ambizioso perché la metodologia di acquisizione dei dati metrici, il loro storaggio in ottica cloud e la loro semplicità di utilizzo aprono a interessanti sviluppi soprattutto per i gestori del patrimonio culturale.

I moderni servizi cloud, le architetture di realtà aumentata, il rilievo e la conservazione digitale sono i primi passi verso il futuro dei beni culturali, la loro valorizzazione e una forte riappropriazione sociale, che può essere facilitato dall’innovazione tecnologica.

Per info: DISTORI – Dipartimento Dicea - Università Politecnica delle Marche

Paolo Clini, Emanuele Frontoni, Ramona Quattrini: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 

 

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