Al Festival della Divulgazione si parla di fruizione dei beni culturali

Al Festival della Divulgazione si parla di fruizione dei beni culturali

Dal 4 al 6 novembre a Potenza si svolgerà la prima edizione del Festival della Divulgazione con numerosi appuntamenti concentrati durante la giornata presso l’Università degli Studi della Basilicata e, per gli eventi serali, presso il Centro per la Creatività di Tito.

La parola divulgazione, quasi per riflesso pavloviano, fa pensare subito alla divulgazione scientifica, come se fosse comunemente accettato che l’unica cosa che ha necessità di essere divulgata sia, appunto, la scienza. In realtà non è così. Divulgare significa raccontare, con metodo, la conoscenza al grande pubblico: è una vera e propria impresa culturale ed educativa che ha l’obiettivo di condividere evidenze, fatti e concetti con il maggior numero di persone possibile. Divulgare significa essere creativi, rifiutare il nozionismo e la facile scappatoia del linguaggio tecnico, sperimentare nuove forme di narrazione, dimostrare una grande padronanza culturale e linguistica. Leggere la curatela incomprensibile di una mostra d’arte, perdersi confusi nel linguaggio pomposo e barocco dei testi filosofici, rimanere interdetti di fronte a geroglifici matematici e sentirsi vittime indifese delle più improbabili teorie mediche propinate sui social o nelle trasmissioni TV sono tutti segnali di una realtà che, se da un lato dovrebbe spingere ognuno di noi ad un maggiore approfondimento, dall’altro reclama una maggiore attenzione al linguaggio utilizzato da parte di chi ha dei contenuti da esporre e trasmettere. L’arte, la filosofia, le scienze umane, la medicina, la matematica, l’ingegneria e, più in generale, ogni ramo del sapere umano hanno tutti la medesima necessità ed urgenza: essere divulgati, raggiungere parti sempre più ampie di comunità.

Il Festival della Divulgazione, primo esperimento realizzato al Sud Italia di questa tipologia di eventi, pone attenzione su tre parole chiave, legate al tema della Divulgazione, e offre a chiunque parteciperà quattro tipologie di eventi.

Le parole chiave sono: LUOGHI, LINGUAGGI e PROFESSIONE. Luoghi perché sempre più luoghi pubblici e privati, spazi fisici e non, hanno bisogno di ripensarsi come luoghi dell’accessibilità al sapere. Per questo vogliamo portare metaforicamente il pubblico a vivere in luoghi altri la dimensione di fruizione della conoscenza, in tutti i campi del sapere. Linguaggi, perché Ogni forma di sapere ha un suo linguaggio codificato, molto spesso di stretto accesso ai soli “addetti ai lavori”. Obiettivo del Festival è invece ragionare su come si possa, invece, cambiare l’approccio ad una disciplina ripensando in termini divulgativi al linguaggio che viene usato. Professione perché quella del divulgatore deve essere sempre di più una professione, non qualcosa lasciata alla buona volontà dei ricercatori, che spesso non hanno i giusti strumenti comunicativi, o dei blogger-giornalisti, che spesso non hanno le basi teoriche appropriate. Esso è il campo vasto di sperimentazione di un lavoro complesso. È quindi quanto mai necessario acquisire strumenti e metodologie per svolgerla al meglio.

Sulla base di questi presupposti, sono state pensate quattro tipologie di eventi. Le Officine: da chi ha esperienza di divulgazione a chi intende acquisire competenze per poi, a sua volta, rendere la ricerca e i contenuti complessi fruibili ad altri (accesso a numero limitato), le Esperienze, ovvero i momenti in cui divulgatori, artisti e ricercatori condividono le proprie esperienze gli uni con gli altri, le Visioni, in cui esperti divulgatori racconteranno il futuro della cultura nel nostro Paese, e da ultimo l’evento Re.A.Di.: la Rete delle Attività Divulgative. È il momento in cui verrà presentato il primo network a valenza regionale, realizzato da Liberascienza, l’associazione ideatrice ed organizzatrice del Festival, dedicato alle attività divulgative: attualmente hanno già siglato tre istituti del CNR lucano, l'Unibas, la Metapontum Agrobios, alcuni  Comuni della Regione, Wikimedia Italia e sono in fase di perfezionamento ASI, ENEA e Polo Museale Regionale.

Il Festival vede coinvolte la quasi totalità delle istituzioni locali, l’università e gli enti di ricerca e cultura del territorio in un programma multidisciplinare dove la scienza incontra l’arte, le lettere la musica e la filosofia.
Saranno presenti relatori di spicco del nostro Paese, come Pietro Greco, Massimo Bray, Amedeo Balbi, Roberto Burioni, giornalisti, artisti, comunicatori, ma anche registi, gruppi musicali e compagnie teatrali: Alessandro Piva, i Mokadelic, La compagnia del Sole.

Come tre racconti, le tre giornate sono costruite in un alternarsi di prospettive, ispirazioni ed esperienze. Liberascienza ha immaginato una realtà immersiva lunga un giorno, nel fascino della comprensione profonda delle cose del mondo.

In particolare segnaliamo alcuni incontri del 4 novembre sul tema "la semplicità di un pensiero profondo".

Il primo giorno del Festival intende porsi delle domande semplici, che partono da un pensiero profondo: è possibile sperimentare nuove forme di dialogo tra scienza, arte e letteratura? Qual è il futuro delle nuove tecnologie nella fruizione dei beni culturali e dei luoghi deputati all’incontro di vita, di esperienze e di approfondimento? Con artisti e scienziati capiremo come l’arte e la percezione della realtà modificano il nostro cervello; scopriremo quali sono le strategie migliori per comunicare i beni culturali nel mondo dei social e qual è il futuro dei musei nella società della conoscenza che viviamo. A conclusione della giornata un omaggio alla settima arte, divulgata.

ore: 15.00 - Come raccontare l'Archeologia
Il racconto dell’archeologia attraverso le esperienze dirette e i progetti della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera.
Interverranno:
Francesca Sogliani, Direttrice della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera
Chora, Gruppo di ricerca della Scuola di Specializzazione in Archeologia di Matera.

ore: 16.00 - I social network e i beni culturali

Come rendere fruibile un bene culturale, pratiche ed esempi di comunicazione e innovazione dei luoghi della cultura.
Accreditato dal forMedia al CNOG e da SI - UniBas per CFU dottorandi.
Interverrà: Giuseppe Ariano, Consulente comunicazione social MiBACT e docente Master Sole24Ore.

ore: 17:30 - Il futuro della fruizione dei luoghi della Cultura
Il direttore Treccani, già Ministro MiBACT, condivide la sua visione sul futuro del Patrimonio Culturale.
Interverrà:
Massimo Bray, Direttore Treccani, già Ministro del MiBACT.

 

Il programma completo del Festival è disponibile sul sito del Festival www.festivaldelladivulgazione.it.

 

Fonte: Festival della Divulgazione

Related Articles