A Firenze i radiologi riflettono sulla diagnostica per immagini applicata all'Arte

ecox radiologia 2014Un numero sempre crescente di discipline scientifiche prende oggi consapevolezza delle potenziali applicazioni dei propri saperi allo studio diagnostico dei beni culturali, e tra queste la Radiologia Medica ha avuto storicamente un ruolo da pioniere nell’applicazione di metodologie d’indagine non invasive per l’analisi delle opere d’arte.

Coerentemente con questa sensibilità, nell’ambito del 46° Congresso Nazionale della Società Italiana di Radiologia Medica (SIRM), in corso a Firenze presso la Fortezza da Basso (22-25 Maggio 2014), sono state organizzati manifestazioni ed eventi, tra le quali “La Radiologia oltre la Medicina” e specifiche sessioni poster, dedicati ad approfondire tali applicazioni e raccontare le realtà esistenti che, a vario titolo, di ciò si occupano.

S.T.Art-Test, ECOX e Art-Test Firenze, proprio con lo scopo di metterne in luce l’importante supporto scientifico nel campo della conservazione e del restauro dei beni culturali, presenteranno nel corso delle tre giornate di lavori significativi esempi per illustrare attraverso casi reali ed indagini condotte in situ gli aspetti molteplici dell’imaging diagnostico basato su tecniche radiografiche. La diagnostica a raggi X tradizionale, infatti, è oggi diffusamente impiegata per l’analisi di svariate tipologie di manufatti trattandosi di metodiche in alcuni casi portatili, oltre che completamente non distruttive, sia del materiale che dell’informazione in esso contenuta.

Su opere lignee e dipinti (su tela e tavola) le informazioni ottenute sono fondamentali per definire lo stato di conservazione del supporto e stabilire la successione stratigrafica degli strati pittorici. Inoltre, nel caso di reperti archeologici, quali oggetti ceramici o in metallo, i limiti di leggibilità delle informazioni dovuti alla bidimensionalità delle immagini radiografiche sono ampiamente superati dall’uso delle Tomografia Computerizzata che consente di ispezionare virtualmente, evitando l’impiego di tecniche endoscopiche, le strutture interne e di localizzare nello spazio i dettagli osservati nella sequenza di piani acquisiti, accrescendo il livello di conoscenze ottenibili.

 

Fonte: ECOX 

 

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