Un robot tartaruga per l'archeologia subacquea

robot tartarugaSta facendo il giro del mondo la foto di U-CAt, il nuovo "robot tartaruga" progettato per studiare i relitti di antiche imbarcazioni sommerse. Il funzionamento è proprio simile al movimento delle tartarughe marine: quattro pinne rendono il robot facilmente manovrabile: può nuotare avanti e indietro e muoversi i tutte le direzioni. La manovrabilità è proprio una caratteristica desiderabile nelle fasi di ispezione in spazi ristretti nei relitti marini. Il piccolo robot ospita anche una telecamera per le riprese video e ricostruzione del sito subacqueo.

"U-CAT è progettato specificamente per soddisfare le esigenze degli utenti finali. I robot sottomarini convenzionali utilizzano eliche di locomozione. I propulsori di U-CAT possono guidare il robot in tutte le direzioni senza muovere troppo l'acqua e sollevando limo dal basso, che farebbe diminuire la visibilità all'interno del sito", ha dichiarato Taavi Salumäe, il progettista del concept U-CAT e ricercatore nel Centro di Biorobotica alla Tallinn University of Technology.

"I cosiddetti robot biomimetici, robot basati su animali e piante, è una tendenza crescente nel campo della robotica, dove cerchiamo di superare i limiti tecnologici, cercando soluzioni tecniche alternative forniti dalla natura", ha spiegato il Prof. Maarja Kruusmaa, del Centro di Biorobotica.
Robot sottomarini sono oggi sfruttati per lo più nell'industria del petrolio e del gas e in difesa. Questi robot sono troppo grandi e anche troppo costosi per essere utilizzati per le immersioni all'interno relitti. I relitti sono attualmente esplorati dai subacquei, ma questa è una procedura costosa e che richiede tempo e spesso troppo pericolosa per i subacquei. U-CAT è stato progettato con lo scopo di offrire una valida alternativa agli archeologi subacquei.
U-CAT è finanziato dal fondo per progetti di ricerca europei ARROWS, che sta sviluppando tecnologie per aiutare gli archeologi subacquei. Le tecnologie del progetto ARROWS saranno testati nel Mar Mediterraneo e nel Mar Baltico, storicamente entrambi molto importanti ma diversi da un punto di vista ambientale.
"Nel progetto, gli U-CAT lavoreranno in collaborazione con i più grandi robot sottomarini e insieme a tecnologie di riconoscimento delle immagini per la scoperta, l'identificazione e la ricostruzione di siti subacquei, potrebbero facilitare il lavoro in tutte le fasi di una campagna archeologica", ha precisato il Dott. Sebastiano Tusa, archeologo subacqueo della Soprintendenza del Mare.

Al London Science Museum, la squadra mostrerà il robot U-CAT, così come i suoi modelli ridimensionati e interattivi che operano in un acquario, in una mostra aperta fino al 1 dicembre.

 

Fonte: Heritage Daily

 

 

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