PolygonTool, uno strumento open source per il processamento automatico dei dati geodetici

interreg kartitch_sexten_dosoledoDurante lo svolgimeto di un normale progetto archeologico, sia esso di scavo o disurvey, uno delle fasi più dispersive in termini di tempistica (e quindi a maggior incidenza sul budget a disposizione) è sicuramente quella del processamento dei dati geodetici grezzi, raccolti con RTK GPS o stazione totale.

Il problema principale è quello dell'effetto “collo di bottiglia” che uno o più operatori umani determinano nell'intero flusso di lavoro, a causa della lentezza e macchinosità di operazioni ripetitive e monotone, che consistono essenzialmente nel convertire lunghe serie di triplette di coordinate (x,y,z) in codici vettoriali, leggibili dai software GIS, o in file temporanei da utilizzare per le varie tecniche di rilievo, come il photomapping (2D) oppure la Structure fro Motion e l'Image-Based Modeling (3D). La ripetitività delle operazioni, inoltre, aumenta il rischio dell'errore umano, con conseguente allungamento delle tempistiche di elaborazione a causa della necessità di correzioni e aggiustamenti del materiale prodotto.

Al fine di snellire ed automatizzare questo genere di operazioni, il programmatore austriaco Szabolcs Köllö ha sviluppato per Arc-Team il software open source (licenza GPL) Polygontool, il cui scopo principale è proprio quello di convertire i dati geodetici grezzi in forme geometriche vettoriali per GIS (punti, linee e poligoni), nel caso si stia lavorando su progetti di survey di aree estensive, oppure in punti da utilizzare con immagini fotografiche per rilievi bidimensionali e tridimensionali, più comuni nell'ambito di scavo. Il funzionamento del software è basato sulla lettura combinata del nome e del codice assegnato sul campo ad ogni singolo punto. In questo modo l'applicazione è in grado di dividere le geometrie rilevate. Inoltre il programma è capace di interpretare ogni codice e associarvi dei valori preimpostati all'interno del database.

 

openjump vector_db


I test effettuati sinora da Arc-Team, nell'ambito di un progetto Interreg sulla Guerra Bianca, hanno dato risultati positivi, producendo un risparmio di parecchie ore effettive di processamento dati, reinvestite nel lavoro sul campo. In sostanza, a fronte di giornate di rilievo che, essendo condotte in ambiente di alta montagna tramite RTK GPS ed essendo finalizzate ad un survey estensivo di tutte le evidenze archeologiche, possono comportare la raccolta di oltre 5000 punti (con picchi di 7000), sono bastati pochi secondi di processamento per ottenere file vettoriali interpretabili dal GIS (per ora in formato JML). In base alle tecniche di rilievo adottate, si sono poi rese necessarie ulteriori operazioni di disegno, che però non hanno mai superato la soglia dell'ora. Confrontato con il precedente, il nuovo flusso di lavoro, che prevede un intervento minimo dell'operatore umano, si attesta su un rapporto di 1:8, ovvero è risultato essere circa otto volte più produttivo (o, se si preferisce più veloce) rispetto alla metodologia precedente.


Per chi fosse interessato ad utilizzare il nuovo software, o a partecipare attivamente allo sviluppo, il codice di PolygonToll è ospitato su github al seguente indirizzo ( https://github.com/keulemaster/Polygontool), mentre aggiornamenti, novità ed integrazioni verranno trasmesse tramite il blog di ricerca aperta ATOR (http://arc-team-open-research.blogspot.it/).

 

IMMAGINI:

Posizionamento del GPS durante il lavoro sul campo, foto di Michele Mazzurana

OpenJUMP con i dati vettoriali interpretati da PolygonTool. Nella tabella a sinistra, il database autocompilato dal software in tre lingue, inglese, tedesco e italiano

 

Fonte: Arc-Team

 

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