La collezione di mummie animali del Museo Egizio di Torino: diagnostica, restauro e conservazione

La collezione di mummie animali del Museo Egizio di Torino: diagnostica, restauro e conservazione

La collezione del Museo Egizio di Torino raccoglie al suo interno un ampio numero di mummie animali. Si tratta di manufatti complessi, costituiti principalmente da materiali di natura organica, quali tessuti (principalmente lino), resti scheletrici e talvolta tessuti molli e residui di sostanze impiegate per la mummificazione, oltre a materiale estraneo utilizzato per l'imbottitura (canne, bastoncini di legno, foglie di palma, sabbia, etc.).

Il progetto di studio e conservazione di tale collezione, promosso e finanziato dal Museo Egizio, sotto la tutela della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti, Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, è stato affidato per le diverse fasi a TecnArt Srl (diagnostica), Cinzia Oliva (restauro) e Consorzio Croma (realizzazione dei supporti). Esso mira ad aumentare la conoscenza di questa particolare categoria di manufatti e applicare strategie di conservazione utili a migliorare gli aspetti legati alla valorizzazione di questa significativa collezione. Lo studio convoglierà infine in un catalogo redatto dalla professoressa Salima Ikram.

Inizialmente gran parte dei reperti sono stati sottoposti ad indagini radio/tomografiche, che hanno permesso di conoscere e studiare in modo non invasivo i contenuti degli involti. Nel caso di resti animali presenti all’interno di essi, lo studio verrà approfondito in modo tale da riuscire ad identificare le specie animali.

Successivamente, il piano diagnostico è stato orientato per ottenere informazioni utili su diversi aspetti, attualmente ancora poco studiati per le mummie animali. L’impiego di differenti tecniche scientifiche, permetteranno ad esempio di approfondire lo studio delle diverse tipologie di bendaggio, la conoscenza dei materiali e delle tecniche impiegate per la realizzazione delle decorazioni, così come dei materiali impiegati nel processo di imbalsamazione e di migliorare le informazioni in merito alla cronologia di questi reperti.

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La seconda fase di questo progetto consiste nell’intervento di manutenzione e restauro, attualmente in corso in un laboratorio allestito all’interno del percorso museale, di un centinaio di manufatti che presentavano condizioni conservative particolarmente precarie. Su tali reperti, infatti, si può riscontrare un collasso della struttura, del modulo decorativo e dei tessuti esterni. Si notano quasi sempre lacune del tessuto, con conseguente fuoriuscita delle fibre vegetali, sovente utilizzate nell’imbottitura, o anche dei frammenti organici dell’animale conservati all’interno dell’involucro. Questi fattori rendono la fase di restauro particolarmente complessa: sarà necessario ridare solidità alla struttura e ripristinare la corretta lettura dei reperti, in vista della loro futura collocazione espositiva e/o di immagazzinaggio.

Una volta terminato il restauro, infatti, la maggior parte delle mummie animali troverà posto nelle vetrine dedicate ai magazzini visitabili, all’interno del nuovo percorso espositivo.

Fonte: TecnArt

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