Nelle settimane passate la redazione di Archeomatica ha avuto modo di partecipare ad alcune attività del progetto COBRA "Sviluppo e diffusione di metodi, tecnologie e strumenti avanzati per la conservazione dei Beni Culturali, basati sull'applicazione di radiazioni e di tecnologie abilitanti" di ENEA, finanziato dalla Regione Lazio.
Obiettivi principali del progetto sono l'innovazione tecnologica ed un conseguente, non scontato, trasferimento di competenze per rendere accessibili le innovazioni stesse.
La partecipazione ad uno dei Focus Group e alla giornata dedicata al workshop tecnico di presentazione di attività svolte sul campo, ci ha consentito di conoscere meglio gli obiettivi del progetto ma soprattutto ci ha permesso di vedere da vicino e messi in pratica, il modello progettuale e l'approccio teorico e tecnico del progetto COBRA. Le aspettative erano in definitiva di partecipare ad uno dei soliti workshop nei quali vengono illustrati gli stati di avanzamento del progetto ed i risultati raggiunti ma invece, inaspettatamente, abbiamo partecipato ... al progetto! in maniera attiva. Non si è trattato quindi di teoria e retorica ma dell'applicazione pratica del progetto stesso.
Come dicevamo, tra gli obiettivi del progetto, oltre allo sviluppo ed innovazione di tecnologie per i beni culturali, c'è infatti una importante attività dedicata al coinvolgimento dei possibili utilizzatori per il trasferimento di tecnologie e conoscenze. Parliamo di coinvolgimento perchè gli stessi potenziali utilizzatori partecipano attivamente all'individuazione di opportunità di sviluppo, attraverso l'intervento in discussioni e gruppi di lavoro per definire una strategia condivisa di trasferimento tecnologico. Quindi il contributo, l'esperienza e il know-how di ciascuno dei partecipanti alle giornate di lavoro servono per dare immediata applicazione, e sono banco di prova, della bontà o meno delle iniziative avviate nel corso del progetto stesso. La piacevole sorpresa è stata la constatazione che l'approccio metodologico del progetto, anche nel definire la dinamica degli incontri, ha messo tutti i partecipanti in condizione di apprendere, condividere, criticare e proporre, in un ambito di vera collaborazione, nuove idee ed ipotesi di azioni necessarie per il miglior risultato.
In particolare è stata molto interessante ed istruttiva la discussione tesa a valutare possibili scenari di sviluppo futuro a fronte dei quali determinare le più opportune politiche, sia di tipo economico (indirizzamento di finanziamenti, partecipazione privata alle iniziative economica e di ricerca, ecc) sia di trasferimento tecnologico e formazione (ad opera di "carrier" pubblici e privati).
Politiche di sviluppo, tecnologie, competenze, innovazione sono oggetto di confronto tra i partecipanti al dibattito, in scenari attuali reali e scenari possibili futuri, con lo scopo di individuare le possibili linea guida strategiche per rendere attuabili gli obiettivi del progetto, ma in una visione più ampia, per individuare linee guida ed azioni strategiche per sfruttare al meglio le potenzialità dell'innovazione tecnologica applicata ai beni culturali ed anche definire azioni adatte alla crescita dell'intero settore. Innovazione e trasferimento tecnologico servono infatti per rendere accessibili e conosciute le nuove tecnologie, creare nuove opportunità di crescita business per le aziende, aumentare i posti di lavoro.
Ma chi sono gli attori di questi processi che sono stati coinvolti da ENEA negli incontri? Sono gli Enti di ricerca e le aziende che mettono a servizio dello sviluppo le loro competenze, le piccole e medie imprese che possono valorizzare il loro know-how sfruttando il trasferimento tecnologico, infine tutti i potenziali fruitori quindi PA e aziende.
Le conclusioni del dibattito che si è sviluppato portano a delineare la necessità di una maggior partecipazione, consapevole e responsabile, delle pubbliche amministrazioni nell'orientare e sostenere azioni di innovazione tecnologica, trasferimento di competenze, formazione.
Quindi questo modello di approccio, che per gli scopi e l'origine del progetto COBRA ora investe solo i confini del Lazio, è da ritenere un modello efficace ed esportabile anche su scala più ampia senza grandi interventi.
Come ultima notazione vi segnaliamo che, in coerenza con gli obiettivi di trasferimento tecnologico ed a conferma della operatività degli incontri, durante il progetto e nell'ambito di alcune iniziative di Alternanza Scuola/Lavoro, sono stati coinvolti nel progetto alcuni studenti di istituti superiori romani che hanno affiancato i ricercatori ed i tecnici ENEA nell'attività di illustrazione di tecnologie e strumenti durante le dimostrazioni.
Potete trovare tutti gli approfondimenti sul sito dedicato al Progetto COBRA.