Archeosocial: il primo manuale di comunicazione social per l’archeologia

Archeosocial: il primo manuale di comunicazione social per l’archeologia

Il libro Archeosocial. L’archeologia riscrive il web: esperienze, strategie e nuove pratiche è una delle novità editoriali del 2018.

Curato da Antonia Falcone e Astrid D’Eredità, il volume, uscito per Dielle Editore, si propone come prima sintesi ragionata sull’universo social e l’archeologia. L’obiettivo dichiarato di questo breve manuale d’uso è quello di spiegare e ragionare di come le piattaforme virtuali di condivisione in tempo reale possano essere utilizzate per comunicare anche ciò che attiene alle discipline archeologiche. L’attenzione, in particolare, si focalizza sulle dinamiche di divulgazione della ricerca archeologica, intesa principalmente nei momenti sia dello scavo archeologico che delle fasi immediatamente successive di analisi e studio dei primi risultati.

L’agilità del testo è dovuta alla commistione tra tips & tricks relativi alle più importanti piattaforme social (Facebook, Twitter, Instagram) e casi studio reali, raccontati dalle stesse protagoniste. Perché di un universo femminile stiamo parlando: le autrici dei diversi contributi sono tutte archeologhe che affiancano all’attività curriculare anche quella di comunicatrici, occupandosi a diverso titolo di social media e community management. Esperienze reali dunque: dagli scavi dell’Università Roma Tre al centro di Roma alle indagini archeologiche di Aquinum, Salapia e Monte Sannace. Non manca un articolo dedicato alle #InvasioniDigitali, primo esperimento italiano di disseminazione social di contenuti culturali.

Si tratta di un primo tentativo di sistematizzazione di un tema, quello della comunicazione social, troppo spesso trascurato o sottovalutato nelle strategie di promozione delle attività didattiche e formative in ambito archeologico. Molti dei contributi presenti partono infatti dai numeri, come si addice ad archeologi avvezzi a maneggiare dati: in una società iperconnessa in tempo reale attraverso ogni tipo di device, compito e dovere degli addetti ai lavori è quello di intercettare proprio questo pubblico e raccontare, spiegare, divulgare cos’è l’archeologia oggi.

Il volume, infatti, nel presentare le best practices accosta l’esperienza offline all’esperienza online, dunque non solo visualizzazioni, share e like ma anche eventi nelle aree archeologiche, coinvolgimento delle comunità locali e apertura all’esterno. Con un monito nelle conclusioni: “È lecito non essere perfetti comunicatori quando si decide di portare il proprio scavo sulle piattaforme social e ci si accorge, strada facendo, che si stanno realizzando contenuti lontani da quanto previsto o che semplicemente non soddisfano la propria audience di riferimento. Ripensare le strategie, verificare che un post non ha sortito il risultato sperato, scoprire di dover ricalibrare le attività non sono un male, anzi sono la chiave stessa di un successo”.

Il volume è già in ristampa ed è possibile ordinarlo sul sito dell’editore: http://www.dielleditore.com/archeosocial.html
Pagina Facebook ufficiale: https://www.2343ec78a04c6ea9d80806345d31fd78-gdprlock/archeosocial/

Autrici dei contributi: Antonia Falcone, Astrid D’Eredità, Marta Cocculuto, Giovanna Todisco, Marina Lo Blundo, Giulia Facchin, Brigitte Budani, Rachele Buonomo, Giovanna Baldasarre, Giovina Caldarola, Marianna Marcucci, Elisa Bonacini, Cettina Santagati.

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