Archeologia Subacquea: fruizione e valorizzazione del Patrimonio Sommerso

Nuvola di punti di ambiente sommerso realizzata con tecniche acustiche e ottiche integrate.
Crediti: Progetto VISAS, 3D Research srl.

Una panoramica sui principali progetti avviati in questi ultimi dieci anni per la tutela, conservazione, restauro, fruizione e valorizzazione del patrimonio sommerso.

L'incremento dell'interesse per le tecnologie si ripercuote sempre più in tutti gli ambiti della nostra vita quotidiana, compresi i beni culturali: di fatto, da qualche anno a questa parte, sono visibili sul mercato numerose applicazioni di varia natura che supportano gli esperti nel loro lavoro di studio, analisi, conservazione, restauro, preservazione, monitoraggio e fruizione del Patrimonio Culturale. Sebbene il mondo dell'archeologia subacquea abbia osservato in disparte questa crescita tecnologica, a causa delle evidenti differenze di applicabilità sul campo, da qualche tempo sono stati avviati o si sono conclusi numerosi progetti per far fronte alle necessità di divulgazione e fruizione dei beni culturali sommersi.

Oggi, con le nuove tecnologie che stanno plasmando il modo di vivere il patrimonio culturale (Realtà aumentata, Realtà virtuale, etc.) e le nuove tendenze di fruizione, è possibile scorgere un futuro molto prossimo dove la maggior parte dei siti archeologici sommersi sarà accessibile a tutti, attraverso visite in realtà virtuale e immersioni in realtà aumentata, cioè l'augmented diving. In questa direzione sono andati i realizzatori del progetto VISAS (Visualizzazione Integrata di Siti Archeologici Sommersi), durante il quale sono state svolte le prime sperimentazioni di un tablet subacqueo e la ricostruzione 3D di ambienti sommersi fruibili in realtà virtuale. La ricostruzione 3D dei siti indagati è stata realizzata con l'integrazione di tecniche acustiche ed ottiche, che hanno consentito di implementare i modelli 3D texturizzati e in multi-risoluzione. Per un approfondimento sulle tecniche di ricostruzione 3D e dei sistemi virtuali sviluppati dal progetto VISAS, vedi: www.visas-project.eu.

Questi ambiziosi progetti (vedi sotto) intrapresi da chi opera in questo settore, come archeologi, restauratori, subacquei e più in generale professionisti che collaborano con le istituzioni, hanno lo scopo di favorire il turismo, la valorizzazione e la fruizione dei beni archeologici sommersi. E sono molti i progetti avviati in questo senso: una sfida molto complessa e delicata se si considera la natura dell'ambiente dove i siti archeologici sono collocati. Tra i più recenti, anche internazionali nei quali è coinvolta anche l'Italia, e che sono ancora in corso, vi sono:

  •  Progetto MUSAS  - MUSei di Archeologia Subacquea
    Inziato ad Agosto 2017 si propone di realizzare un programma di valorizzazione e fruzione del Patrimonio Sommerso mediante l'impiego di soluzioni tecnologiche avanzate per la messa in rete di siti archeologici sommersi e terrestri. Per maggiori informazioni si vedano le attività recentemente iniziate nel porto sommerso di Egnatia e l'acquisizione 3D dei reperti di Egnatia
    Il progetto è realizzato dall'Istituto Superiore della Conservazione e del Restauro per la Campania, Calabria e Puglia.

  • Progetto ARCHEOSUb - Autonomous underwater Robotic and sensing systems for Cultural Heritage discovery Conservation and in situ valorization
    La particolarità del progetto ARCHEOSUb risiede nell'applicazione di soluzioni innovative quali reti di sensori sottomarine, poste sui fondali dei siti archeologici, per fornire in tempo reale dati per la tutela e il monitoraggio dei reperti. Questo network di sensori comprende anche un sistema di localizzazione acustica particolamente avanzato, a supporto di chi opererà sul sito: archeologi, diver e AUV. Un servizio realizzato a supporto della sicurezza degli operatori, ma anche per fornire una esperienza innovativa del sito archeologico sommerso. Infatti, un altro dei punti di forza del progetto ARCHEOSUb è la relizzazione di itenerari turistici utilizzabili con applicazioni e tablet sottomarini dedicati.
    Partner del Progetto: Università di Roma la Sapienza, MDM Team, Università degli Studi di Firenze, WSENSE.

  • iMARECulture
    Lo scopo del progetto i-MareCulture è di sensibilizzare l'opinione pubblica europea sull'identità del patrimonio culturale marittimo, che di default collega civiltà diverse. In particolare i-MareCulture mira a diffondere il patrimonio culturale sottomarino al vasto pubblico, implementando visite virtuali, giochi con tecnologie immersive e visite ai siti archeologici con realtà aumentata.
    Partner del progetto: Cyprus University, Universitas Masarykiana, Brunensis, Concordia University, Aix Marseille Universitè, MiBAC, FCSH, Holografika, ISCR, 3DResearch


Progetti conclusi nell'ambito dell'archeologia subacquea:

  • Progetto Arrows – Archaeological Robot Systems for the World’s Seas
    Nel corso di un triennio il progetto ha sviluppato AUV per la ricerca archeologica, la cui applicazione è stata sperimentata sia nel Mar Baltico che nel Mar Mediterraneo per testare le soluzioni realizzate in due contesti totalmente differenti tra loro. Per la parte italiana hanno partecipato al progetto l'Università di Firenze, CNR-ISTI, EdgeLab srl e il Dipartimento per i Beni Culturali e l'Identità Siciliana.

  • Progetto COMAS
    Progetto che nasce dalla necessità di sviluppare metodologie, tecniche e nuovi materiali per la conservazione e il restauro del patrimonio sommerso in situ. Al progetto hanno partecipato UNICAL, Whitehead, Sistemi Subacquei, Ageotec, Syremont, ISCR e la Scuola Superiore Sant'anna di Pisa.

  • Progetto THESAURUS 
    Il progetto Thesaurus ha sviluppato robot subacquei (AUV), metodologie e tecnologie scientifiche multidisciplinari per individuare, censire e documentare manufatti e relitti di valore archeologico, storico-artistico ed etnoantropologico. In particolare, questi avanzati sistemi di ricongizione subacquea che impiegano sistemi ottici, acustici e magnetici costituiscono degli utili strumenti per approfondire la conoscenza e la tutela del patrimonio sommerso.
    Sul sito del progetto è presente anche un database con i dati raccolti, con due livelli di accesso (uno  riservato e ad uso scientifico, quindi non accessibile a tutti, e un altro per tutti gli utenti, anche se con accesso limitato e solo a titolo esemplificativo), purtroppo accessibile solo dietro richiesta specifica e, comunque, apparentemente, come detto, molto limitato.

    Video finale di presentazione del progetto 

  • Progetto Restaurare Sott'acqua
    Il progetto di ricerca è nato con lo scopo di studiare e sperimentare strumenti, materiali, metodologie e tecniche per il restauro e la conservazione in situ di manufatti antichi sommersi. 
    Guarda la scheda degli strumenti ideari e dei materiali sperimentati. Il progetto, che si è protratto per circa un ventennio, è stato commissionato dall'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro e MiBACT, ed è stato realizzato anche grazie a numerose collaborazioni istituzionali ed esterne.

Questi progetti che interessano la ricerca archeologica subacquea, seppur con obiettivi e risorse diversi, mirano a migliorare la conoscenza del nostro patrimonio sommerso: il punto di partenza per la creazione di valide strategie per la disseminazione, valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale. Il fine ultimo di questi progetti è, quindi, di rivoluzionare il modo di vivere i reperti e i relitti che giacciono sul fondo del mare e di rendere accessibile a tutti tali bellezze.
Un passo avanti fondamentale per la valorizzazione del patrimonio archeologico sommerso che da qui a poco tempo sarà benificio di tutti.

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