A Ravenna il primo convegno internazionale sulla diagnostica e il restauro degli strumenti musicali

Ravenna ha ospitato i giorni 20 e 21 maggio scorsi, presso il Dipartimento di Storie e Metodi per la conservazione dei beni culturali dell’Università di Bologna (sede decentrata di Ravenna), una conferenza sulla conservazione degli strumenti musicali, l’International Workshop on Diagnostics and Preservation of the Musical Instruments, organizzato da Donatella Biagi Maino, Giuseppe Maino, Emanuele Marconi e Angelo Pompilio. Il supporto organizzativo ed il sostegno finanziario della Fondazione Flaminia hanno reso possibile l’iniziativa, prima di una serie di incontri e confronti che avranno cadenza annuale.

Il convegno, aperto a tutti gli operatori del settore museale e della conservazione, nonché agli studenti – numerosi in sala -, ha illustrato, grazie ai relatori provenienti da molti Paesi e con esperienze diverse, le più recenti tecniche di indagine diagnostica applicata agli strumenti musicali e le pratiche conservative più avanzate (in relazione anche ad allestimenti, impiego dei materiali, gestione dei depositi), attraverso la presentazione di casi studio.

 

Articolato in due giornate, si è proposto come punto di coordinamento nazionale e internazionale per la ricerca di nuove tecnologie applicate agli strumenti musicali. A più di cinquant’anni dalla prima radiografia di uno strumento, le tecniche di indagine si sono sviluppate ed evolute e rappresentano il necessario primo passo per la conoscenza, la valorizzazione e la conservazione del patrimonio organologico.

Il convegno ha anche voluto essere un momento di riflessione sul rapporto museo – università - ente di ricerca, piuttosto raro in Italia. Sono stati così affrontati temi quali le tecniche di diagnostica applicata agli strumenti musicali, quelle di rilevamento dimensionale, la fisica acustica e la fisica dei materiali (costitutivi e a contatto), lo studio del comportamento di adesivi e solventi, la storia della conservazione, le pratiche nei musei, fino ai sistemi informatici di catalogazione, i metodi di climatizzazione, la gestione di mostre e depositi, nonché i problemi legati al trasporto.

Durante le due giornate si sono così succeduti Robert Barclay (ex Senior Conservation Scientist, Canadian Conservation Institute), il suo collega Paul Marcon che – impossibilitato a partecipare personalmente – ha inviato un intervento filmato, Stewart Pollens (ex Conservator, Metropolitan Museum of Arts, New York), Franzo Zanini            (Senior Scientist, Elettra Laboratory, Trieste), Stefania Bruni e Lorenzo Moretti (ENEA Bologna), Marino Delfino (TAI, Milano), Patricia Lopez Bastos (ANIMUSIC, Associação Nacional de Instrumentos Musicais), Arnold Myers e Panagiotis Poulopoulos (University of Edinburgh), Klaus Martius e Markus Raquet (Germanisches Nationalmuseum, Nuremberg), Claudio Canevari (Civica Scuola di Liuteria di Milano) e Ana Sofia Silva dal Portogallo.

Il prossimo appuntamento è quindi per l’aprile 2011 a Ravenna.

                                                                             Giuseppe Maino

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