Stonex sarà presente al Salone Internazionale del Restauro di Ferrara con le sue soluzioni per la scansione 3D. I Laser Scanner terrestri e portatili di Stonex sono gli strumenti perfetti per eseguire scansioni di beni storici e aree a valenza archeologica.
Dell’apparato decorativo del chiostro di San Gerolamo di Pisa, presso la Scuola Superiore di studi universitari Sant'Anna di Pisa, non si hanno molte notizie ed è solo grazie alla presenza dello stemma della Congregazione dei Gesuati, che furono elevati ad ordine medicante nel 1567, che si è potuto risalire alla committenza e alla datazione. Il ciclo decorativo è caratterizzato da motivi classicheggianti e solo in due dei quattro lati del chiostro si conservano lacerti dell’intonaco. Nel Settembre 2021 si è concluso il restauro del chiostro, che ha comportato una nuova lettura dell’apparato decorativo e la riscoperta dei materiali costitutivi, dei pigmenti originali e delle tecniche esecutive.
Cube-3d è un software di Fotogrammetria ed elaborazione di dati 3D che può essere utilizzato in ambito archeologico e dei beni culturali per la gestione di nuvole di punti. È in grado di gestire con estrema precisione i dati rilevati, creando mappe digitali altamente accurate e modelli 3D. Il programma può importare i rilievi Cube-a ed è completamente compatibile con le scansioni registrate dai laser scanner di Stonex e con qualsiasi “Nuvola di punti” di terze parti.
X150 è un Laser Scanner Stonex su treppiede, molto leggero e veloce. È possibile raccogliere scansioni complete e dettagliate a 360° in soli 4 minuti, che si riducono a solo 45 secondi se non si necessita del dettaglio massimo. Con soli 4kg di peso ed una scocca resistente, X150 è un ottimo strumento per raccogliere dati 3D sia in interno che in esterno, è sufficiente un solo operatore per la completa gestione del rilievo.
Dal 10 Febbraio 2022 e’ aperto al pubblico il Laboratorio di Restauro della Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale-subacqueo di Taranto nella sede del complesso architettonico di Sant’Antonio. Nel 2018 sul fondo del mare del Canale d’Otranto, a 780 metri di profondità, durante le regolari attività di indagine sottomarina lungo il corridoio offshore di 105 chilometri tra Albania e Italia, il team di TAP ha scoperto un relitto antico. Parte del carico e’ stato recuperato con particolari tecnologie: ventidue reperti provenienti da Corinto, di cui tre anfore corinzie di tipo A, quattro hydriai, dieci skyphoi di produzione corinzia, tre oinochoai trilobate in ceramica comune e una brocca di impasto grossolano. Un pythos frammentario conserva al suo interno skyphoi impilati in pile orizzontali ordinate e frammenti di altre coppe. Il vasellame emerso è stato datato intorno alla prima metà del VII sec. a.C.