Il nuovo radar ITR dell'ENEA

Quante volte ci è capitato di visitare opere artistiche di bellezza incomparabile come gli affreschi della Cappella Sistina nei Musei Vaticani o quelli della Cappella degli Scrovegni a Padova, o ancora i mosaici del Battistero di Firenze, per citarne alcune che il nostro paese offre quotidianamente a tutto il mondo, stare qualche minuto ad ammirarne i particolari e poi? Abbandonare il posto senza ricordare un gran che o senza aver visto un gran che per la folla, illuminazione insufficiente ecc. Come fa un restauratore a vedere se la pellicola pittorica di un affresco situato a 20 metri di altezza dal suolo si sta staccando a poco a poco per qualche infiltrazione di umidità o se il colore sta deteriorandosi per l’attacco di qualche inquinante o muffa, senza l’aiuto di costosissimi ponteggi che permettono all’esperto di avvicinarsi al dipinto?


Sono queste due delle tante domande, la prima che interessa la fruizione, la seconda i procedimenti di restauro delle opere d’arte, alle quali ha tentato di dare una risposta il sistema ITR-C (Radar Topologico a Colori) appositamente inventato e progettato dai ricercatori dell’ENEA di Frascati del Laboratorio di Visione Artificiale e del quale verrà data una breve descrizione nel seguito. La tecnologia, nata per controllare lo stato delle strutture all’interno dei reattori nucleari a fusione, cioè in ambienti fortemente ostili in cui l’uomo non può accedere, trova applicazione – combinata con un sofisticato software per la raccolta e l’analisi dei dati – nelle procedure diagnostiche propedeutiche al restauro nel campo della conservazione, valorizzazione e fruizione dei Beni Artistici e culturali, sia di superficie che sommersi (archeologia sottomarina).
Il radar ottico funziona usando la luce, anziché le onde radio come un radar normale, ed emettendo un raggio laser che è la somma di tre fasci di lunghezze d'onda corrispondenti ai tre colori primari: rosso, verde e blu. Facendo muovere il fascio, modulato in ampiezza a frequenze opportune, con un sistema di scansione meccanica a grande angolo si cattura la superficie che si intende analizzare praticamente su tutta la sfera visiva; i dati raccolti vengono trasferiti al computer per l’elaborazione e la riproduzione virtuale. Data la grande sensibilità del sistema, è possibile “leggere” un'opera d’arte fin nella sua più minuziosa composizione dei colori, mentre il software può ricostruire l'immagine a tre dimensioni, ingrandendola come un microscopio.



Sistema ITR in versione da campo durante una campagna di misura nella chiesa di Hrastovljie in Slovenia. Si notano la testa ottica su treppiede e il sistema elettronico di controllo e acquisizione collegati da fibre ottiche

La finezza del dettaglio registrato nelle tre dimensioni spaziali è così elevata da permettere misure di particolari su affreschi ed intonaci dell’ordine di frazioni di millimetro senza alcun ausilio di ponteggio, in quanto la macchina è pienamente efficiente alla distanza di parecchi metri. In questo modo è possibile procedere all’analisi di dipinti su pareti o volte di chiese, altrimenti ispezionabili tradizionalmente solo con l’impiego di impalcature o macchine ingombranti necessarie per una ispezione ravvicinata.
Possono così, per esempio, essere monitorate a distanza anomalie caratteristiche dei dipinti parietali come rigonfiamenti sub-millimetrici dovuti ad infiltrazioni di umidità o le lente migrazioni di colore su punti particolari della superficie affrescata dovuti agli attacchi di agenti inquinanti.



Scansione 3D a colori : La Cappella Carafa di S. Maria sopra Minerva (mostra del 400, Roma 2008, Museo Del Corso)

Questa nuova tecnologia può sostituire in maniera efficace molte tecniche attuali costose sia in termini di tempo che di impatto sulle opere d'arte. Non che in commercio non ci siano apparecchiature in grado di “fotografare” in dettaglio e riprodurre, ma l’unicità sta nella capacità di acquisire i dati e di rielaborarli con modelli di calcolo complessi progettati ad hoc, oltre all'importante proprietà del sistema di essere personalizzabile per una grande varietà di interventi come quelli tipici nel campo della pianificazione preventiva del restauro, della didattica e nello studio delle opere d'arte.

(Fonte: ENEA)

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