Un team di ricercatori italiani guida uno dei più innovativi progetti nel mondo dell'archeologia finanziato dalla Comunità Europea con il programma Horizon 2020. Il progetto ArchAIDE è stato vinto dall'Università di Pisa, che avrà il ruolo di capofila di un consorzio internazionale finanziato con 2 milioni e 460mila euro.
L'obiettivo sarà la sperimentazione di una app innovativa per agevolare e accelerare l'attività di classificazione della ceramica, basata sul riconoscimento automatico delle immagini. I reperti ceramici saranno analizzate da algoritmi in grado di riconoscere le componenti visive e geometriche del materiale.
Le fotografie e le relative informazioni saranno raccolte all'interno di un database contenente i dati sulle varie tipologie ceramiche in uso nell'antichità. L'identificazione del reperto e l'area di distribuzione dei rinvenimenti sarà attuabile scattando una fotografia, con smartphone o tablet e inviandola al database. ArchAIDE sarà un sistema intelligente in grado di aggiornarsi automaticamente grazie ad ogni nuovo reperto che andrà ad arricchire il database.
Oltre all’Università di Pisa-Dipartimento di Civiltà e forme del sapere, i partner del progetto ArchAIDE sono il Cnr-Istituto di Scienza e tecnologie dell’informazione, le università di Tel Aviv (Israele)-School of Computer Science, York (Gran Bretagna)-Archaeology Data Service, Barcellona (Spagna)-Facultad de Prehistòria, Història Antiga i Arquelogia e Koeln (Germania)-Institut für Archäologie. Partecipano inoltre due aziende spagnole, “Baraka Arqueologos” ed “ElementsCentre De Gestió i Difusió De Patrimoni Cultural”, e l’italiana Inera srl con il compito di sperimentare sul campo il prototipo che sarà realizzato.
Il fine ultimo del progetto è la creazione di un database valido per tutto quanto il mondo antico e che possa essere utilizzato da ogni ricercatore, studioso o appassionato in qualunque luogo si trovi.
Fonte: MiBAC