Un report dalla conferenza Tecnologie digitali per i beni culturali

Conferenza Palazzo_FarneseVenerdì 20 Giugno 2014, presso la splendida sala dell’Ercole di Palazzo Farnese, l’Ufficio per la Scienza e la Tecnologia dell’Ambasciata di Francia ha organizzato la conferenza “Tecnologie digitali per i beni culturali”. La conferenza si è posta l’obbiettivo di presentare i risultati delle esperienze e uno sguardo al futuro riguardante l'applicazione di nuove tecnologie per la fruizione, nonché le possibilità offerte in questo campo dal programma quadro europeo per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020.

In una sala gremita dal pubblico più vario, comunque interessato all’argomento della conferenza, al punto di averla preferita alla visione della partita dei mondiali, come ha fatto notare l’Ambasciatore Alain Le Roy durante il suo saluto, gli esperti del settore si contavano comunque sulle dita di una mano evidentemente tutti attratti dal fascino dello sport. Era presente ill direttore dell'Iccrom.

Moderata da Monique Canto-Sperber, Presidente della Fondazione Paris Sciences et Lettres, ha visto le seguenti presentazioni:

ScopignoModelli 3D, come renderli una risorsa di base per le applicazioni ai Beni Culturali di Roberto Scopigno, Direttore del Visual Computing Laboratory - Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione (ISTI-CNR) di Pisa.
Scopigno ha mostrato un excursus delle fasi di lavorazione e delle problematiche relative ad opere di digitalizzazione per la realizzazione di modelli realistici di opere d’arte, il più possibile vicine al vero, ricordando quale sia la pipeline per il 3D scanning, focalizzando l’importanza del trattamento fotografico per il colore per arrivare poi ad usare un tool, il 3DHOP, atto a visualizzare presentazioni multimediali di opere d’arte rese in modelli numerici 3D, dotati anche di link ipertestuali a file di testo.

 

 

 

DeLuca

Vers le systèmes d’informations 3D pour l’étude historique et l’analyse de l’état de conservation des édifices patromoniaux, è stata la presentazione di Livio De Luca, Architetto, Direttore dell’unità di ricerca "Modelli e simulazioni per l’Architettura e il Patrimonio" (CNRS e Ministère de la Culture et de la Communication) il quale ha focalizzato sull’integrazione di dati provenienti da varie fonti 2D, 3D, testuali, etc all’interno di una unica base di dati e ha mostrato vari esempi finalizzati ad annotazioni semantiche 2D/3D delle fonti iconografiche o della scomposizione di elementi architettonici dei modelli realizzati.

 

 

 

 

 

DessalesArchéologie d’un monument et informatique à Pompéi: la Villa de Diomède en 3D di Hélène Dessales, Ricercatrice Archeologa (Ecole Normale Supérieure), ha mostrato quale tipo di qualità sia raggiungibile quando si abbia a disposizione il materiale sia storico che attuale, in questo caso erano disponibili numerose riproduzioni, rilievi, immagini fotografiche storiche ed infine un rilievo fotogrammetrico con una modellazione 3D di alto livello.

 

 

 

 

 

 

La digitalizzazione in corso del Museo Romano di Palazzo Massimo è stato oggetto dell’intervento di Rita Paris, direttrice del Museo Romano di Palazzo Massimo alle Terme e archeologa responsabile Appia Antica e Archivio Cederna.

I Beni Culturali in Horizon 2020 è stato un tentativo finale di dare un quadro delle opportunità offerte dal programma della ricerca europea Horizon 2020 da parte di Monique Longo dell’agenzia Apre per la promozione della ricerca europea, che però ormai fuori tempo massimo, ha purtroppo dovuto chiudere velocemente la sua presentazione.

Al di la della naturale competizione che da sempre anima francesi ed italiani, che sicuramente ha ispirato la selezione delle presentazioni, sorprende vedere che a distanza di quasi trent’anni dai primi esperimenti completi di riproduzione di opere d’arte tramite procedimenti numerici tridimensionali non vengano mostrati al grande pubblico particolari avanzamenti, se non quelli nella direzione di aumentare la finezza e l’accuratezza del dettaglio giustificando così il forte investimento per l’alta scientificità come rimarcato anche nella presentazione effettuata qualche giorno prima sull’accuratezza scientifica del Sarcofago degli Sposi presentata dal direttore del Cineca, sempre a Roma, brandendo una minuta riproduzione realizzata a stampa 3D dal modello digitale dell’opera d’arte. Probabilmente l’esempio e l’esperienza del Marco Aurelio che venne sostituito in Campidoglio da una copia “identica” realizzata tramite procedimenti topografici e fotogrammetrici a seguito della costruzione di un modello 3D digitale, è ormai storia dimenticata.

 

Related Articles