Barberino Val d'Elsa, droni e georadar per riscoprire la città fantasma

Pieve di Barberino
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 Il Comune di Barberino Val d'Elsa annuncia la riapertura, dopo 40 anni, delle indagini sul mito di Semifonte. Lo fa parlando di un progetto che si avvarrà dell'uso combinato di strumentazioni sofisticate e innovative riunite sotto il nome di "Archeomatica" così come la nostra rivista.

La disciplina dell'applicazione delle tecnologie per la documentazione, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, quindi, si diffonde sempre di più.
Si riporta il testo completo del comunicato.

Dalla città invisibile al mito. E dal mito alla rinascita contemporanea, all'avvio di una nuova stagione di studi, valorizzazione, riscoperta e ricerca storica dell'area di Semifonte, uno dei luoghi simbolo della cultura medievale toscana. Sono trascorsi quasi mille anni da quando gli abitanti dell'antica città, situata nel territorio di confine tra Firenze e Siena, declamavano in tono canzonatorio “Firenze fatti in là che Semifon divien città”. Fu la graduale crescita di una potenza commerciale che minacciava di infragilire i giganti della politica feudale a creare un mito, ancora prima di essere devastato, una città che per la sua solidità urbana ed economica non tardò a cadere sotto assedio con un inganno e lasciarsi radere al suolo nel 1202.

Ma se i fiorentini otto secoli fa provarono a cancellarla dalla faccia della terra, nonostante la costruzione nel 1577 della Cupola di Semifonte ad opera di Santi di Tito, oggi quella stessa amata e odiata terra dei vinti proverà a raccontare qualcosa di nuovo della propria segreta storia. E lo farà attraverso l'archeomatica e l'archeologia leggera e territoriale, un'attività non tradizionale né invasiva, che si avvarrà dell'uso combinato di strumentazioni sofisticate e innovative quali piccoli droni e georadar per diagnosticare l'identità di un mito che da tempo attende di essere svelato.

A 40 anni di distanza dall’ultimo studio archeologico, si tornerà ad indagare sulla città di Semifonte. Il progetto è promosso dall’Unione comunale del Chianti Fiorentino, dal Comune di Certaldo, dal Consiglio regionale della Toscana e dall’Università di Firenze ed è stato presentato alla Cupola di San Michele Arcangelo a Semifonte nel corso della conferenza “Semifonte in Valdelsa: Città degli Alberti. Storia Archeologica di un Mito Medievale. Le Terre dei Vinti”. Per il Presidente dell'Unione comunale Giacomo Trentanovi si tratta di un “momento storico per la valorizzazione di un territorio che necessita di una forma estesa di rete e cooperazione con le istituzioni, i soggetti privati e la comunità territoriale, un progetto per il quale si stanno reperendo i fondi necessari e che, una volta acquisite le risorse, potrà partire dal prossimo anno”. A descrivere i contenuti del progetto Guido Vannini, direttore della Scuola di Specializzazione in Archeologia, Andrea Vanni Desideri, Università degli Studi di Firenze e Silvia Leporatti dell'Università di Firenze.

Il progetto è promosso dall’Unione comunale del Chianti Fiorentino, dal Comune di Certaldo, dal Consiglio regionale della Toscana e dall’Università di Firenze.


Fonte: met.provincia.fi.it

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