Report dal Seminario “Spectroscopy For Research and Art”

Thermo scientificSi  è svolto ieri, 12 dicembre, presso il Museo Laboratorio di Arte contemporanea del Polo Museale di Sapienza Università di Roma, il seminario sulle tecnologie applicate alla diagnostica dei beni culturali intitolato “Spectroscopy For Research and Art. L’evoluzione della Spettroscopia infrarossa per la ricerca”.
 
Il seminario, organizzato dal Polo Museale della Sapienza in collaborazione con la società Thermo Fisher Scientific, si è articolato in tre parti: la presentazione, da parte dei  professionisti della Thermo Fisher Scientific, dell’innovativa piattaforma per la spettroscopia molecolare Nicolet iS50; la sessione operativa durante la quale sono stati analizzati alcuni campioni con il nuovo strumento ed infine gli interventi di professori e ricercatori sui diversi campi di applicazione della spettroscopia IR nell’ambito della diagnostica e ricerca sui beni culturali.
 
Durante le presentazioni del dott. Andrea De Santis, Product Specialist Molecular Spectroscopy della Thermo Fisher Scientific, il nuovo spettrometro FTIR Nicolet iS50 è stato descritto per le sue particolari caratteristiche: flessibilità, integrazione e semplicità d’uso. Lo strumento consente infatti di effettuare analisi in un ampio range di frequenze (dal visibile al lontano infrarosso 27000-10 cm-1), è integrabile con tecniche analitiche quali la GC (Gas Cromatografia) e la TGA (Analisi TermoGravimetrica) e risulta di semplice utilizzo grazie a software intuitivi e a comandi disposti sullo strumento oltre che sul computer.
 
Il dott. Giuseppe Casassa, Regional Sales Manager della Thermo Fisher Scientific, ha illustrato le potenzialità delle tecniche ifenate con FTIR. Pur sottolineando la sensibilità dell’accoppiamento GC-MS, sono state evidenziate l’estrema versatilità nel campo di indagine dell’accoppiamento GC-FTIR con Nicolet iS50 e la rapidità dell’interpretazione dei risultati e della gestione delle curve. Per l’accoppiamento TGA-FTIR è stato sottolineato il vantaggio nella procedura dell’analisi con la stazione Thermo Fisher Scientific integrata come pure l’importanza dell’associazione immediata della perdita di peso con la composizione.
 
L’ultima presentazione della prima sessione, a cura del dott. Massimiliano Rocchia, Product Specialist Molecular Spectroscopy, ha riguardato le tecniche di spettroscopia avanzata quali la PM-IRRAS (Polarization Modulation InfraRed Adsorption Spettroscopy). La tecnica è stata illustrata negli aspetti chimico-fisici per meglio identificare campi di attività e risultati ottenibili.
 
Il pomeriggio è stato dedicato alla presentazione dell’applicazione della spettroscopia IR su diversi materiali costituenti i beni culturali. 
 
Giovanni Bartolozzi, dell’Istituto di Fisica Applicata Nello Carrara del CNR, ha esposto i risultati delle analisi sui pigmenti utilizzati da artisti contemporanei nell’ambito del progetto COPAC (Conservazione Preventiva dell’Arte Contemporanea). Attraverso l’analisi FTIR, e con la convalida di ulteriori indagini, sono stati identificati i pigmenti privi di etichettatura ritrovati nella soffitta del pittore Fernando Melani (Pistoia, 1907-1985). L’analisi IR è stata condotta anche sull’opera “Die Grosse Fracht” (Il grande carico) dell’artista Anselm Kilfer per caratterizzarne la complessa composizione multistrato che  è risultata essere di argilla (moscovite, quarzo, caolinite etc) gommalacca, vernici su lastra di piombo. Nell’ambito del progetto COPAC sono state analizzate anche  “Here and There” di Anish Kapoor e i pigmenti utilizzati sul murales “Tuttomondo” da Keith Haring.
 
La Prof.ssa Pelosi, dell’Università della Tuscia, ha relazionato sull’utilizzo della spettroscopia IR sui manufatti lignei. Lo studio condotto ha messo in luce l’inadeguatezza dell’analisi delle polveri ricavate direttamente dai materiali lignei degradati, il consistente e veloce  degrado della lignina rispetto alla stabilità della cellulosa, il potere protettivo a lungo termine del prodotto linfoil e i lievi cambiamenti di colore del legno a seguito della sua stesura, il processo di degrado del legno di castagno naturale e quello trattato con linofoil (caratterizzati dalle analisi CIE L* a* b* e FTIR) ma soprattutto l’efficace e innovativa correlazione dei parametri colorimetrici, “L*” “a*” e “b*” con i risultati delle analisi IR.
 
A chiusura della giornata la Prof.ssa Maras dell’Università Sapienza di Roma ha presentato la storia e i risultati di anni di ricerca spesi sulla caratterizzazione dei minerali e delle gemme. La spettroscopia IR in questo settore è stato un valido strumento non solo per l’identificazione dei materiali e delle gemme, ma anche per l’autenticazione di reperti del museo di mineralogia della Sapienza, come pure per gli studi di provenienza. Le ricerche effettuate sono state estese a numerosi gruppi mineralogici e si sono protratte per molti anni, offrendo la possibilità di studiare anche le cause del degrado del famoso pigmento azzurrodella Cappella Sistina.
 

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