
Il fine del confronto era fare il punto della situazione tra gli addetti ai lavori e discutere sulla normativa tecnica per la conservazione dei beni culturali, "per evitare che i restauri delle opere d'arte e architettoniche della citta' abruzzese possano essere piu' distruttivi del terremoto". Da qui la necessita' di eseguire attivita' diagnostiche, di progettazione degli interventi, di recupero e di restauro fatte davvero 'a regola d'arte".
"L'idea del ministero dei Beni culturali, insieme ad Assorestauro - spiega Luciano Marchetti, Vice Commissario per la messa in sicurezza dei beni culturali - è quella di informare e aggiornare i professionisti sulle tecniche e le metodologie frutto di sperimentazione e normativa ad hoc, e allo stesso tempo dibattere e confrontarsi sui problemi che pongono il restauro e la conservazione nel territorio aquilano, confrontandosi anche su eventuali critiche ai metodi di gestione della ricostruzione nel post-terremoto. Contestazioni che sono sicuramente costruttive perche' - sottolinea - forniscono elementi di dibattito, di conoscenza e di crescita anche per le strutture amministrative che devono gestire questa situazione".
"Il primo passo in un intervento di restauro - spiega Caterina Giovannini, presidente di Assorestauro - e' il cosiddetto 'progetto di conoscenza' ovvero un rilevamento dello stato del bene, con attivita' diagnostiche di rilievo per verificare le condizioni del manufatto da restaurare. Cio' fornira' indicazioni per realizzare il 'progetto conservativo' vero e proprio, nell'ambito del quale sono contenute tutte le operazioni necessarie al progetto esecutivo con gli interventi da eseguire".
(Fonte:Redazionale)