Dal 30 Giugno al 12 Settembre 2010 sarà possibile visitare la prima mostra nel suo genere “Close Examination: Fakes Mistakes & Discoveries” presso l’Ala Sainsbury della National Gallery di Londra che vuole indagare il contributo fondamentale della scienza applicata alla comprensione dei dipinti antichi della Galleria stessa, frutto della straordinaria collaborazione di scienziati, conservatori e storici dell’arte della National.
Da tempo, i laboratori di diagnostica, fondati nel 1934, si sono affermati come leader mondiale in questo settore e utilizzano tecniche avanzate per l’analisi scientifica, la ricerca storica legata alla conservazione del dipinto indagandone anche le proprietà fisiche. Grazie ai moderni metodi scientifici e utilizzo delle immagini a raggi infrarossi, i raggi X nonché l’uso della microscopia a scansione elettronica e la spettrometria di massa riescono a fornire degli spunti interessanti sui materiali utilizzati dagli artisti, sulla tecnica di esecuzione e permettono di osservare come queste modalità sono cambiate nel tempo.
La mostra è allestita in ben sei sale dove vengono presentate alcune delle sfide principali affrontare dagli esperti del Dipartimento scientifico della Galleria sui 40 dipinti esposti. Le opere di Raffaello, Botticelli, Dürer, Rembrant e altri sono offerte al pubblico in modo da evidenziare i progressi nella scienza e nella tecnologia che hanno permesso di rivelare le valutazioni erronee del passato.
Lavorando insieme, gli esperti della National Gallery hanno potuto scoprire le vere origini di alcune opere che presentavano una paternità controversa o attestarne l’autenticità, nonché smascherare quelle realizzate con l’intento di ingannare il probabile acquirente del dipinto.
L’applicazione dell’analisi diagnostica sui dipinti ha permesso di scoprire anche dei falsi dipinti come il caso di un ritratto di Federico da Montefeltro con i suoi due figli acquistato nel 1923 come un lavoro di XV secolo e che si è stato dimostrato essere un falso del XX secolo. In questo caso già il confronto iconografico con altri dipinti del Duca ne aveva sottolineato le criticità, legate soprattutto alla scarsa somiglianza e per l’assenza della cicatrice sul naso di Federico che notoriamente aveva, danno subito in battaglia. Ma grazie alla analisi scientifica dei materiali utilizzati si è potuto dimostrare la presenza di pigmenti non disponibili all’epoca della erronea datazione del quadro.
Altro caso che verrà presentato è relativo al quadro “Un uomo con un teschio“ che al momento del suo acquisto, nel 1845, venne attribuito dal Direttore della National al pittore e incisore tedesco Hans Holbein (1497/98 – 1543) ma le analisi dendrocronologiche del supporto in legno dipinto hanno dimostrato che l'opera era successiva alla data della morte dell'artista ed oggi è attribuita a Michiel Coxcie (1499- 1592)e datata 1560 circa.
Così come nel caso del ritratto di Alessandro Mornauer (datato 1464-1488) di un autore ignoto tedesco che è stato alterato per assomigliare ad un lavoro del pittore Holbein. Soltanto le analisi al microscopio di un campione di vernice hanno rilevato che lo strato blu che era stato applicato sul fondo del dipinto era, nell’opera originale, di colore marrone. Non solo! Anche il cappello era stato modificato. Tutte queste modifiche portarono nel XVIII secolo a ritenere l’opera un originale di Holbein e soltanto quando la Galleria acquisì il dipinto nel 1990, i conservatori riuscirono a togliere queste aggiunte il dipinto venne riportato alle sue fattezze originali.
Anche le due opere attribuite a Botticelli e acquistate dalla Galleria nel giugno 1874 sono allestite, per l’occasione, nella stessa sala una accanto all’altra per consentire al visitatore di osservarne le differenze. Infatti, la Venere e Marte datata 1485 è una opera originale del pittore ed è anche uno dei dipinti più apprezzati nella collezione museale. Mentre, l’altro Una Allegoria, datato 1490-1550 è attribuito ad un seguace dell’artista.
La mostra “ Close Examination: Fakes Mistakes & Discoveries” presenta i progressi della tecnologia scientifica ed apre la strada a nuove scoperte, mettendo in evidenza anche i risultati, spesso sorprendenti, dell’opera di pulizia dei dipinti presentando così una serie di stuzzicanti enigmi irrisolti.