Nuove tecnologie ricostruscono il volto di Sant'Antonio

volto del santo eventoAll'interno della celebrazioni del "mese antoniano" (31 maggio - 28 maggio 2014) il 10 giugno 2014 si terrà un evento focalizzato sulla figura storica si S.Antonio. L'evento è in programma a Padova, presso il Centro Culturale alitante San Gateano alle ore 20.45 e verrà presentata la ricostruzione forense e la stampa in 3D del volto di Antonio realizzata dal Museo di Antropologia dell’Università di Padova in collaborazione con la società Arc-Team.


Interverranno:
- Luca Bezzi, archeologo presso Arc-Team, che è intervenuto nella documentazione 3D dei resti del santo, dati utilizzati per la ricostruzione facciale;
- Cicero Moraes, artista digiale presso Arc-Team, che ha finalizzato la ricostruzione forense utilizzando i più moderni protocolli
- Frate Luciano Bertazzo, direttore del Centro Studi Antoniani, uno dei maggiori esperti sulla figura del santo;
- Nicola Carrara, curatore del Museo di Antropologia all'Università di Padova e curatore della mostra "FACCE. I molti volti della storia umana" l'evento che ha portato alla ricostruzione facciale forense di Sant'Antonio.

Durante la serata verranno mostrate le tecniche di documentazione 3D applicate ai resti scheletrici, i protocolli di ricostruzione forense, il rapporto tra l'iconografia classica e la fisionomia restituito da moderne tecnologie e, infine, sarà mostrata in anteprima la mostra "FACCE. I molti vorti della storia umana", che verrà aperta nel mese di ottobre 2014 (vedi la Pagina Facebook).

 

Approfondimento:

Il lavoro è stato eseguito su una versione sperimentale del software ArcheOS, ovvero la preview della prossima release. Il software utilizzato per il rilievo 3D del calco del cranio è stato Python Photogrammetry Toolbox, ma si è approfittato dell'occasione per sperimentare anche MicMac (una "new entry" di ArcheOS, disponibile con la versione 5) e, in parte, OpenMVG (attualmente al vaglio per una sua futura integrazione nel sistema operativo). I lavori di pulizia delle nuvole di punti sono stati svolti essenzialmente in Cloud Compare (ulteriore novità di ArcheOS 5), mentre per il meshediting ed i livelli ratser la restituzione dei valori metrici si è usato soprattutto MeshLab. Nel corso dei lavori per la mostra (ma non è il caso del cranio di S. Antonio), nei casi in cui si è partiti da dati DICOM (anziché da scansioni 3D), si è utilizzato il software InVesalius. Per i lavori di ricostruzione facciale forense ci si è basati, invece, essenzialmente su Blender.

Per quanto riguarda l'hardware, oltre alle macchine fotografiche, l'unico altro strumento utilizzato è stato una stampante 3D professionale che stampa oggetti da polvere multicolori, in modo da ottenere oggetti con una colorazione fotorealistiva. In pratica il modello finale è stato ottenuto da più di 1500 strati sovrapposti dello spessore, grossomodo, di un foglio di carta. Il modello è stato stampato dal Centro di Ricerca Renato Archer (CTI Campinas), un'istituzione legata al Ministero Brasiliano della Scienza, Tecnologia e Innovazione e verrà donato al Museo di Antropologia del'Università di Padova durante la serata del 10 giugno.

 

Fonte: Arc-Team

 

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