Nanotecnologie e restauro: concluso il progetto PETRA

veneto nanotechSi sono concluse le attività di Veneto Nanotech e di Lorenzon Costruzioni s.r.l. nell’ambito del progetto PETRA - Plasma E nano-Tecnologie per il Restauro di Affreschi, finanziato dalla Regione Veneto.

Il progetto era finalizzato alla valutazione dell’applicabilità di alcuni prodotti e processi nanotecnologici al settore del restauro di beni storici e culturali, in particolare degli affreschi. Nei due anni di attività sono state studiate la capacità del plasma atmosferico di rimuovere dalle pellicole pittoriche composti chimici derivanti dall’esposizione ambientale e dall’invecchiamento delle superfici e l’efficacia consolidante e antibatterica di alcuni prodotti nanostrutturati, sia commerciali che in fase di ricerca e sviluppo, contenenti nanoparticelle di biossido di silicio e di idrossido di calcio. In un’ottica di sviluppo sostenibile, inoltre, il laboratorio ECSIN ha effettuato studi di esposizione e di tossicologia finalizzati alla stima del rischio di tali prodotti.

Lo studio dell’esposizione per via inalatoria è stato condotto durante l’applicazione dei consolidanti nanostrutturati mediante valutazione in tempo reale della concentrazione in aria delle particelle con diametro aerodinamico compreso tra 5 e 370 nm, per mezzo di un Mobile Condensation Particle Counter; poiché tale strumentazione non è in grado di distinguere le particelle in relazione alla loro natura chimica, dimensione originaria o sorgente, è stato necessario porre estrema attenzione alla contaminazione derivante da altri processi o dal fondo ambientale normalmente presente, quindi tutte le rilevazioni sono state svolte in una camera pulita ISO6, in cui la contaminazione è oltre tre ordini di grandezza inferiore rispetto ai comuni ambienti indoor. Durante l’applicazione dei consolidanti, i maggiori incrementi di concentrazione di particelle sub-micrometriche in aria corrispondono alla fase iniziale delle operazioni, nella fattispecie allo spazzolamento dei supporti di prova per la rimozione dell’eventuale polvere e del materiale presente non coeso; l’esposizione professionale a particolato sub-micrometrico non è pertanto imputabile alla tipologia di consolidante (di dimensione nanometrica) piuttosto che a una perturbazione fisica dell’ambiente di lavoro dovuta allo spazzolamento, indipendente dalla tipologia di consolidante e comunque prassi abituale nei protocolli di consolidamento tradizionalmente applicati dai restauratori.

L’impatto dei consolidanti sulla salute umana è stato condotto mediante studi in vitro di citotossicità su modelli cellulari di epitelio polmonare e di epitelio stratificato umano di pelle per simulare rispettivamente l’esposizione inalatoria e il contatto dermico. La tossicità dei consolidanti è stata inoltre valutata utilizzando un modello cellulare di rene al fine di verificarne l’impatto su uno dei principali organi bersaglio dopo un’esposizione sistemica. Effetti tossici sono stati evidenziati solo per uno dei consolidanti utilizzati nelle linee cellulari di epitelio polmonare e renale, mentre nessun effetto è stato trovato utilizzando il modello di epitelio stratificato umano di pelle. Questi dati e la mancata esposizione nell’ambiente di lavoro rendono il rischio legato all’utilizzato di questi consolidanti in forma nano notevolmente limitato.

In accordo con le soprintendenze competenti, i protocolli messi a punto in laboratorio sono stati successivamente applicati con successo presso la Chiesa di S. Giorgio in S. Polo di Piave (TV), all’interno della quale è presente un pregevole ciclo di affreschi del 1466 attribuito a Giovanni di Francia.

Del progetto PETRA ha parlato il direttore scientifico di Veneto Nanotech, Diego Basset, in occasione del suo intervento al Convegno “Arte moderna e contemporanea: tecnologie e best practice per la sua valorizzazione” svoltosi a Marghera lo scorso 16 luglio.

 

Fonte:Veneto Nanotech

 

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