Arte in cabina di plottaggio di Luciano Fastelli

Arte in cabina di plottaggio di Luciano Fastelli

Alla Casa dell’Aviatore di Roma la personale di Luciano Fastelli che coniuga Computer Art e Art Media in Paintshop. 

Le tecnologie usate nelle opere di pittura da Fastelli sono varie e molto spesso quella più impiegata è mista e sono: la grafica Vettoriale che implica l’uso di software, apparecchiature e metodiche per il disegno vettoriale e l’elaborazione digitale delle immagini; il trattamento della grana e nitidezza della pellicola fotografica e della scansione laser in macro e microscopia medica; la pittura digitale che utilizza strumenti tecnologici e software specializzati che simulano il tratto del pennello reale ed anche le molteplici tecniche della pittura come tempera, acrilico, olio etc.;

le tecniche di stampa che, nella riproduzione su carta di immagini create al computer, non si limitano alla fedele riproduzione dell’opera dallo schermo alla carta, ma a causa della ridotta compatibilità tra i due mezzi, soprattutto nell’illimitata corrispondenza cromatica, costituiscono esse stesse strumento creativo da pilotare e quantificare per ottenere i risultati tonali e plastici desiderati con successive prove di colore nel processo in serigrafia su tela. La serigrafia sul tessuto, com’è noto, diffusa nell’Ottocento sia in Europa che in Asia, in Giappone oltre che in Cina, fu introdotta nella stampa di quadri da cavalletto da Andy Warhol.

Nei dipinti di Luciano Fastelli l’essere umano si trova sempre di fronte a profondi enigmi ai confini del mondo: dunque, la superficie della tela è una meta. La sua ricerca l’attraversa in un continuo oscillare tra figurativo ed astratto, fatto della suggestione onirica e visiva di impulsi profondi all’infinito. I suoi quadri non vivono di certezze o di curiosità, ma esplorano le “verità” fino all’immaginazione dell’assoluto e dell’armonia. Attraverso forme e colori, la sua ricerca del senso dell’esistenza nell’alterità, tra oscurità e dissolvenza, svela contemporaneamente il bello tangibile dove è più nascostamente remoto.


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