Per la prima volta le innovative tecnologie di scansione e stampa in 3D saranno utilizzate riprodurre un esemplare di squalo di 6 metri e mezzo. Impigliatosi in maniera accidentale nelle reti di alcuni pescatori di Portland (Australia), il raro esemplare di squalo elefante è stato messo a disposizione dei ricercatori del museo di Melbourne.
Appartenente alla famiglia delle Cetorhinidae, è il secondo pesce più grande esistente al mondo, dopo lo squalo balena. Nel caso specifico, si è trattato di un maschio di 6,5 metri, la cui sola testa pesava 600 kg. Data l’eccezionalità dell’evento, si è pensato ad una riproduzione, seppur parziale viste le dimensioni, mediante tecniche di scansione 3D e stampa 3D.
La scansione 3D è stata effettuata mediante lo scanner professionale Artec EVA, che in Italia è distribuito in Italia da 3DZ Group. Lo squalo è stato trasportato al museo Victoria di Melbourne dove si sono svolte le attività di digitalizzazione dell’esemplare. Non si è trattato certo di un lavoro convenzionale, ma l’ottimo risultato ottenuto, rappresenta un grande successo per la tecnologia utilizzata, capace di dare ottimi risultati anche al di fuori dei convenzionali campi di utilizzo. Lo scanner Artec EVA si impone quindi come uno strumento estremamente versatile, utile a professionisti non solo del settore industriale, ma anche per motivi didattici e di ricerca.
Il lavoro si completerà con una riproduzione fedele dell’esemplare da esporre al museo, grazie alla tecnologia di stampa 3D offerta da 3DSystems. Un caso simile si era avuto con il ritrovamento di un fossile di balena, riprodotto al Museo Nazionale di Storia Naturale Smithsonian.
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Fonte: 3DZ (www.3dz.it)