L’area archeologica di Paestum è tutt’oggi oggetto di progetti d’applicazione delle tecnologie archeometriche per lo studio e la conservazione dei beni culturali. Tra le ultime analisi vi sono quelle effettuate sulla Tomba del Tuffatore, che hanno rivelato nuove informazioni sulla produzione artistica dei suoi affreschi. La Tomba del Tuffatore, nota sin dal 1968, venne scoperta in una piccola necropoli a circa 1.5 km a sud della antica città di Paestum. Datata tra il 500 e il 470 a.C., è una tomba a cassa riccamente decorata: sulle pareti vennero dipinte delle scene di simposio, mentre sulla lastra di copertura era raffigurato un giovane tuffatore, da cui la tomba prende il nome. Queste pitture, realizzate con la tecnica dell’affresco, sono state oggetto di numerose ricerche, in particolare al fine di determinarne l’origine: mentre alcuni studiosi le hanno attribuite all’opera di pittori greci, altri hanno sottolineato la presenza di confronti e paralleli con l’arte etrusca o italica. Successive scoperte di altre tombe con pitture simili hanno rivelato anche una relazione con le tradizioni sepolcrali lucane.