Nanotecnologie per i Beni Culturali a NanoItaly 2015

Nanotecnologie per i Beni Culturali a NanoItaly 2015

Dal 21 al 24 settembre 2015 il Chiostro rinascimentale del Sangallo, Sapienza Università di Roma, ospita NanoItaly 2015 un evento che intende mettere in contatto ricercatori e tecnologi provenienti da enti di ricerca e laboratori industriali, allo scopo di presentare idee innovative, scambiare conoscenze multidisciplinari e trasferire know-how nel vasto campo delle nanotecnologie, permettendo l’integrazione di idee e informazioni tra i diversi ambiti di applicazione.

Il programma di NanoItaly 2015 sarà fortemente orientato verso le applicazioni delle nanotecnologie e suddiviso in diverse sessioni tematiche in parallelo. E’ previsto l’intervento di relatori altamente qualificati, provenienti dal panorama accademico e industriale, sia italiano che internazionale. Sono inoltre previste sessioni dedicate ad attività di formazione e aggiornamento, nonché spazi dedicati al fund raising e alla presentazione di progetti europei. Sarà presente un’area espositiva, in cui aziende, università e centri di ricerca potranno incontrare tutti i partecipanti. La partecipazione, senza alcuna quota di iscrizione, è aperta a tutti coloro che sono interessati a seguire gli ultimi sviluppi delle nanotecnologie sia nella ricerca di base che nelle sue applicazioni. L’incontro tra comunità scientifiche e tecnologiche tradizionalmente separate tra loro si configura come il mezzo ideale per costruire una nuova comunità integrata in grado di definire nuovi obiettivi ed influenzare il trasferimento di competenze dai laboratori alle imprese ed ai mercati.

La sessione NANOTECNOLOGIE PER I BENI CULTURALI, programmata il 23 Settembre dalle ore 09.30 alle 11.30 (contrariamente a quanto annunciato), vuole costituire un momento di confronto internazionale tra gruppi di ricerca consolidati ed emergenti, fornendo una panoramica delle più recenti acquisizioni in ambito nazionale e internazionale. Le nanotecnologie hanno portato da alcuni anni alla definizione di nuovi materiali che oggi trovano ampia applicazione anche nel campo del restauro del patrimonio culturale. Le prospettive rivoluzionarie associate all’uso di tali materiali derivano dal fatto che a scala nanometrica i comportamenti e le caratteristiche della materia cambiano drasticamente, portando alla definizione di nuove tipologie di prodotti in grado di superare i limiti riscontrati dalle soluzioni normalmente in uso per la conservazione dei beni culturali. Grazie all’intensa attività di ricerca e sperimentazione e alla necessaria validazione preliminare di questi ultimi anni, esistono oggi sul mercato diversi prodotti nanostrutturati, capaci di offrire buoni risultati per la pulitura, il consolidamento e la protezione delle superfici storiche. I

contributi previsti nella sessione, presieduta dall’Arch. Federica Fernandez, forniscono una panoramica sulle più recenti acquisizioni nell’ambito specifico dell’applicazione dei nanomateriali per l’intervento sui materiali storici, dalla pulitura, al consolidamento, ai protettivi fino ai trattamenti biocidi, sottolineando l’avanzamento e le prospettive rispetto ai prodotti tradizionali, in termini di efficacia ma anche di affidabilità e sostenibilità dell’intervento conservativo.

In particolare, la Prof.ssa Maria Jesus Mosquera, Direttore del Dipartimento di Chimica Fisica – Unità Materiali Nanostrutturati dell’Università di Cadice, presenterà le ultime acquisizioni del suo gruppo di ricerca in merito a trattamenti innovativi consolidanti, nuovi agenti idrofobizzanti e fotocatalitici self-cleaning. Il Prof. Rodorico Giorgi, del gruppo di ricerca coordinato da Prof. Piero Baglioni del Dipartimento di Chimica dell’Università degli Studi di Firenze, presenterà due nuovi nanomateriali per il restauro carta: uno per la deacidificazione (nanoparticelle alcaline) ed uno per la pulitura (gel combinati con microemulsioni olio in acqua). Il Prof. Silvestro Ruffolo, Ricercatore del Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra DiBEST dell’Università della Calabria, illustrerà le sperimentazioni in corso su TiO2 e Doped TiO2 per la protezione dei materiali lapidei contro il biodeterioramento. La Prof. Patrizia Livreri dell’Università degli Studi di Palermo Associato al CNR, ideatore del Distretto di Alta Tecnologia per l’innovazione nel settore dei Beni Culturali della Regione Sicilia, presenterà il percorso dalla ricerca universitaria al sostegno industriale, come risultato dell’aggregazione tra pubblico e privato.

 

Maggiori informazioni su: www.nanoitaly.it 

 

Fonte: Redazionale

 

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