Comunicare l'archeologia in digitale

II 19 e 20 giugno si è svolto a Roma il Terzo Seminario di Archeologia Virtuale.

L'evento, organizzato da Simone Gianolio, dottorando in archeologia Classica all'Università Sapienza, grazie al patrocinio del MIBAC, del Ministero degli Affari Esteri, della Associazione Internazionale di Archeologia Classica e della Scuola Archeologica Italiana di Atene, ha previsto una prima mattinata di formazione dedicata a studenti con laboratori su sistemi GIS e ricostruzioni 3D applicate all'archeologia e una seconda giornata in cui sono intervenuti ricercatori e professionisti che svolgono attività di ricerca e comunicazione archeologica.

Simone Gianolio ha introdotto il seminario spiegando le nuove opportunità offerte dai nuovi mezzi di comunicazione, e dalle tecnologie digitali, come rapidità di comunicazione e di scambio di informazioni. Successivamente ha approfondito parlando dell'utilità della tecnologia, di cosa vuol dire fare open data in archeologia, di utilizzo di software open source e di nuove sistemi tecnologici quali tablet e smartphone.
L'innovazione digitale si caratterizza per aspetti quali l'interattività, la mobilità, l'immersività, la tridimensionalità, rese ancora più immediate attraverso la comunicazione sui social media (flickr, youtube, instagram).

Molto interessante l'intervento della giovane blogger archeologa M. Lo Blundo che ha presentato una ricerca riguardo ai blog italiani dedicati all'archeologia. Lo studio ha riguardato i contenuti di 50 blog che trattano il tema dell'archeologia in modo diverso, anche in maniera poco scientifica (sono stati presi in considerazione anche i blog di "fantarcheologia" che risultano competitivi sul posizionamento Google). Purtroppo i blog italiani di archeologia non godono di molta popolarità a causa anche dell'evidente poco interessamento da parte di molti autori.
I blog di archeologia presentano diversi tipi di linguaggi e contenuti: comunicati, interviste, racconti, opinioni, recensioni e contenuti multimediali in quanto appartenenti a diverse tipologie di autori: enti, associazioni, archeologi, professionisti, appassionati, studenti. Allo stesso modo il pubblico è diversificato: chi fa delle semplici ricerche su google, appassionati, esperti, lettori fissi, blogger, blogger di archeologia.
Nonostante la poca vivacità nell'ambito dell' archeologia i blog sono sempre uno spazio utile per fare comunicazione archeologica di buon livello diretta ad un pubblico amplissimo.
Sempre a proposito di comunicazione dell'archeologia la relazione di E. Vecchietti (Università di Bologna) ha mostrato alcune strade percorribili per un maggior coinvolgimento dei cittadini nelle attività di valorizzazione dei siti archeologici: partecipazione attiva della collettività, costruzione di progetti basati sul web, diritti di pubblicazione tesi di laurea e di dottorato, maggiore divulgazione, rottura degli schemi tradizionali tramite iniziative di divulgazione in piazza e strategie di marketing territoriale per inserire i siti archeologici all’interno dei tour turistici.

Durante il seminario si è parlato anche di nuove tecnologie. Sono stati presentati progetti di ricerca quali l'applicazione del Game Engine di Blender per la ricostruzione archeologiche 3D (F. Frasca, Università di Bologna), la possibilità di inserire modelli interattivi 3D nei file PDF (A. Fiorini, Università di Bologna), multi sensor data fusion per la prototipazione di reperti archeologici (E.Faresin, Università di Padova), l'integrazione di software high cost ed open suore nella documentazione archeologica (A. Arrighetti, Università di Siena).

Molto interessate il progetto "HyperColumna" per la valorizzazione della Colonna Traiana attraverso la tecnologia, elaborato da un giovane team di ricerca multidisciplinare facente capo all'Università Sapienza di Roma. Il progetto prevede la valorizzazione del monumento mediante la digitalizzazione dei 200 metri di fregio istoriato che avvolge la famosa colonna traiana, la prima delle colonne celebrative degli antichi imperatori romani. Il progetto si basa su una piattaforma multimediale che sfrutta gli strumenti offerti dal web 2.0; è prevista anche un'applicazione per smartphone in modo da poter fruire delle storie in maniera facile e veloce.
Il progetto ha previsto anche una ricostruzione colorimetrica che permette di avere una ricostruzione fedele all'originale policromia del fregio.

Si è parlato anche di Mappe interattive digitali per Pompei (F. Converti) e di utilizzo della fotografia digitale per comunicare il patrimoni culturale (A. Carrao) mostrando le differenze tra progetti come Google Art Project, la fotografia scientifica e la fotografia artistica.
Durante il seminario sono stati presentati gli studi sull'attività pionieristica di Giacomo Boni sull'utilizzo della fotografia aerea per l'analisi dei siti archeologici romani riguardo alla quale è stata organizzata una mostra dal titolo "Boni e il Genio" che dal 23 giugno fino al 7 luglio sarà esposta presso la British School at Rome in Via Antonio Gramsci 61.

Nella giornata sono state annunciate le fotografie vincitrici del Concorso fotografico "Comunicare l'Archeologia" ed è stato annunciato il tema del prozio concorso: l'utilizzo di Instagram per la fotografia archeologica, #archeogram.

Il quarto Seminario di Archeologia Virtuale, in data ancora da stabilire, tratterà il tema della "Gestione digitale del dato archeologico" in modo tale da approfondire non solo gli aspetti legati agli open data e agli open content ma anche su come gestire gli stessi dati resi fruibili e le best practices.



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